Corriere della Sera, 2 gennaio 2020
Riccardo Muti e il rapporto con Napoli
[…] Lei sta rinsaldando un rapporto con la sua Napoli?
«Parlo abbastanza bene il napoletano, ho frequentato il liceo Vittorio Emanuele nel cui ingresso c’è una lastra commemorativa con alcuni famosi alunni, ci sono anche io. Il portiere mi ha detto. Maestro, siete ogni giorno davanti ai miei occhi. A scuola ci hanno insegnato a parlare male dei Borboni, che nella cultura sono stati straordinari. Il San Carlo fu costruito in nove mesi. Aprendosi al nuovo non deve dimenticare le radici. È la città dove Mozart volle che fosse riconosciuto il suo genio. In una lettera al padre scrive: anche se non pagano molto, un’esecuzione a Napoli ne vale 100 in Germania» [Riccardo Muti a Valerio Cappelli, CdS].