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 2020  gennaio 02 Giovedì calendario

Parigi smantella la città di Gagarin

Nessuna demolizione spettacolare, con la dinamite, per gli edifici rossi della Città di Gagarin, storica periferia parigina a Ivry sur Seine, inaugurata nel 1963 e vetrina dell’ideologia comunista. Piuttosto, i vecchi edifici disposti a stecca, a forma di «T», con 376 alloggi popolari, saranno smantellati in maniera selettiva con l’obiettivo di limitare la produzione di rifiuti scegliendo i vari elementi che potranno essere riutilizzati, come i radiatori, le porte, le cassette delle lettere, gli estintori secondo quanto ha riportato Le Monde. Gli elementi da riciclare saranno messi in vendita online sulla piattaforma della startup Backacia, specializzata nel riutilizzo dei materiali e delle attrezzature per le costruzioni, con vantaggi sui conti del cantiere. È l’economia circolare nel programma della transizione ecologica.A 17 anni dalla sua costruzione, il complesso edilizio che porta il nome del cosmonauta sovietico Jurij Gagarin (1934-1968), il primo a volare nello spazio nel 1961, che inaugurò la cité francese a lui intitolata, è diventato vetusto e insalubre. Così è stata presa la decisione di gentrificare la Cité Gagarine creando un ecoquartiere.
I responsabili del cantiere hanno l’obiettivo di valorizzare al massimo i rifiuti derivanti dallo smantellamento degli edifici. Delle 30 mila tonnellate di cemento e mattoni si cercherà di rivalorizzarne il 90% (il resto è rappresentato da ciò che è stato contaminato). Le macerie ottenute saranno inviate a Chelles (Seine-et-Marne) e Wissous (Essonne) dove saranno frantumate. Potrà cominciare così la loro seconda vita sotto forma di cemento da costruzione o di granulare per costruire le strade. All’incirca 2.500 metri cubi di macerie, circa il 20% del totale, saranno utilizzate per il riempimento dei vuoti che si produrrano nel nuovo sito dell’agrocittà, come è stato denominato il nuovo complesso di alloggi e infrastrutture pubbliche che prenderanno il posto della Città di Gagarin. Il resto sarà proposto a altri cantieri. Così facendo i rifiuti diventano una risorsa, generano valore per fabbricare la nuova città eco. Un modello esemplare e innovativo, ha detto a Le Monde, Sandy Messaoui, direttore del progetto di Grand Paris Aménagement.