ItaliaOggi, 2 gennaio 2020
In Sicilia ci sono 100 Comuni a rischio default
Mal Comune, niente gaudio. «In Sicilia un centinaio di Comuni che si trovano in condizioni critiche di dissesto o pre-dissesto». Il segretario generale Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano, è lapidario: cento Comuni dell’isola sono a rischio default. Bilanci in rosso. Casse vuote. Debiti. Creditori. E una sola speranza: «Abbiamo bisogno di certezze sui tempi e sulle modalità di erogazione dei fondi».La scorsa settimana, a Palermo, i sindaci siciliani si sono riuniti in assemblea straordinaria. Da lì hanno lanciato il loro grido d’allarme a Regione e governo: i conti non tornano. «Chiediamo un’armonizzazione delle norme regionali con quelle nazionali, perché l’ordinamento specifico degli enti locali rappresenta ormai una barriera», ha spiegato Alvano. «Serve una sede permanente, un tavolo tra Stato, Regione ed enti locali per trovare soluzioni strutturali».
Il caso più rilevante è quello di Catania. Nel maggio del 2018 la Corte dei conti di Palermo ha dichiarato il dissesto economico e finanziario del Comune etneo con debiti pari a 1,6 miliardi di euro. Il sindaco Salvo Pogliese, oggi in quota Fd’I, ha sollecitato più volte l’esecutivo di Giuseppe Conte a intervenire per scongiurare il default. Lo stesso Pogliese, pochi giorni fa, ha annunciato che a gennaio «potrebbe partire un cronoprogramma per i pagamenti ai creditori».
Sul tavolo di Regione Sicilia sono in arrivo altri dossier. Quelli dei Comuni in crisi di liquidità. «Chiediamo al presidente Nello Musumeci un impegno affinché si diano risposte immediate per quest’anno e impegni precisi per il triennio 2020, 2021 e 2022. La Regione siciliana», ha sottolineato Alvano, «ha destinato ai Comuni 115 milioni per investimenti e fondi per il pagamento di rate sui mutui. Abbiamo certezze per 45 milioni, ma ne mancano 70 dei quali non sappiamo nulla. E non abbiamo notizie di altri 23 accantonati».
Musumeci, eletto nel 2017 con una coalizione di centrodestra, ha rassicurato i primi cittadini. «I 70 mln non ancora erogati possono essere messi a disposizione degli enti locali. Non sappiamo ancora i tempi», ha precisato il governatore siciliano. «La trattativa è stata condotta col ministero dell’Economia. Ma le risorse arriveranno».
Barrafranca, un centro di quasi 13 mila abitanti in provincia di Enna, è in dissesto dal 2016. «Ogni giorno siamo costretti a dire no a tutto e a tutti», ha detto al quotidiano La Sicilia il sindaco Fabio Accardi. «Non abbiamo altro da fare se non essere onorati di rappresentare una comunità alla quale non riusciamo a dare le risposte giuste». «Tra dissesto finanziario, contabilità armonizzata e federalismo fiscale non siamo più in grado di garantire i servizi minimi. Fare il sindaco non conviene», ha aggiunto il primo cittadino del Comune ennese. «Siamo sempre il capro espiatorio di tutto e siamo costretti a fare i conti con tanti cittadini che non pagano i tributi. Mentre a causa del dissesto, ovviamente, tutte le aliquote sono al massimo».