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 2020  gennaio 02 Giovedì calendario

Biografia di Christine Lagarde


Christine Lagarde, nata a Parigi il 1° gennaio 1956 (64 anni). Avvocato e politico. Presidente della Banca centrale europea dal 1° novembre 2019 • «Non sarò falco né colomba, preferisco un gufo, che è simbolo di saggezza» • Già direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale (dal 2011 al 2019). Già ministro in Francia: prima con Chirac, al Commercio (dal 2005 al 2007); poi con Sarkozy, all’Agricoltura (per appena un mese nel 2007) e all’Economia (dal 2007 al 2011) • «Una rock star dell’economia» (l’ex capo economista del Fmi Kenneth Rogoff) • «La Chanel della finanza» (i suoi ex colleghi avvocati) • «Lo charme non le manca, non sono solo per gli snobbissimi capelli bianchi e le borse d’alta moda, ma soprattutto perché è una ‘vincente’, una tipa tosta: prima donna, nel 1999, a capo di Baker & McKenzie, uno studio legale internazionale tra i più prestigiosi al mondo, prima donna a guidare il ministero dell’Economia in Francia, prima donna, nel 2011, a dirigere il Fondo monetario internazionale e ora […] prima donna alla testa della Bce» (Alessandro Galiani, Il Post, 25/10/2019) • Ama ripetere una battuta di Eleanor Roosvelt: «Una donna è come una bustina di tè: non sai quanto sia forte finché non la metti nell’acqua bollente»
Allodola Lagarde era il cognome del suo primo marito, da cui ha divorziato nel 1992. Il suo nome da nubile era Christine Lallouette.
Titoli di testa «Indossa un abito beige chiaro, una camicetta bianca e un paio di orecchini pendenti. Porta una grande borsa Kelly di Hermès» (Diane Johnson, Vogue, 22/8/2011)
Vita «Ragazza modello» (Marco Moussanet, Il Sole 24 Ore, 20/5/2011) • «Figlia di un docente di letteratura inglese e di un’insegnante di scuola elementare» (Jacopo Barigazzi, Linkiesta, 2011) • Christine è la maggiore di quattro fratelli • Brava a scuola, frequenta il liceo François I a Le Havre, in Normandia • Chef de sizaine, ossia capo-reparto, nei boy-scout • Promessa del nuoto sincronizzato, a 15 anni vince un bronzo nei campionati nazionali e entra nella nazionale del suo Paese: «Mi ha insegnato a digrignare i denti e sorridere» • Quando ha 16 anni, suo padre muore. A 17 anni partecipa a un programma di scambio, si trasferisce per un anno nel Maryland. È iscritta alla Holton-Arms School di Bethesda, prestigiosa scuola femminile • «Ha perso suo padre da ragazzina, poi è partita per gli Stati Uniti. La sua sete di successo è forse legata a quella tragedia? “La morte di un padre scava un solco profondo, dal quale è necessario uscire per potersi ricostruire. Già prima della sua morte ero una ragazza molto indipendente, ma la sua perdita ha rafforzato questo mio sentimento di autonomia, tanto più che avevo tre fratelli più piccoli. Dal punto di vista psicanalitico, tanti avrebbero da ridire sulla mia decisione di andarmene. Mio padre era un professore di Letteratura inglese, ma io l’inglese lo parlavo malissimo. Ho dovuto effettuare una sorta di percorso verso di lui. In ogni caso, questa esperienza oltreoceano ha rivoluzionato completamente la mia vita”» (Erin Doherty, Elle, 23/4/2019) • «Gli anni passati negli Stati Uniti, quand’ero ancora una studentessa, mi hanno fatto crescere naturalmente all’interno di una rete: ero in un Paese straniero, con una lingua diversa dalla mia, in una famiglia che non conoscevo, in un’università lontana da casa, con compagni che arrivavano da ogni parte del mondo» • «Quando ci si ritrova soli in una cultura, in una lingua e in una modalità di funzionamento che ci sono estranei, ci si rinforza» • Christine torna in Francia e si iscrive all’Università Paris X. Nel 1980 si laurea in Legge, poi prende due master: uno in Diritto del lavoro, uno in Filologia inglese • «Perciò parla un inglese perfetto, è riuscita perfino a liberarsi di quell’accento da “ispettore Clouseau” che affligge tanti suoi connazionali e spesso fa sorridere gli americani» (Federico Rampini, D, 28/4/2014) • «Le è capitato di fallire in qualcosa, nella sua vita? “Sognavo di entrare all’Ena [la Scuola nazionale d’amministrazione, fucina della classe dirigente francese, ndr], ma mi hanno bocciato due volte» (Doherty) • «La prima, dirà, era distratta per amore» (Maria Serena Natale, iO Donna, 12/10/2016) • «Agli inizi della carriera, dopo l’Università […], la giovane Lagarde inizia uno stage nello staff del deputato americano William Cohen che in seguito diventerà segretario della Difesa durante la presidenza di Bill Clinton. Nel 1981, a Parigi, entra nello studio legale Baker&McKenzie» (Fiorina Capozzi, Il Fatto Quotidiano, 6/7/2019) • Baker&McKenzie è uno degli studi legali più importanti del mondo, ha 4.400 collaboratori e sedi in 35 paesi diversi. Christine si specializza in Diritto commerciale, diventa avvocato d’affari • «Il sessismo non è mai stato un problema per lei? “Ma certo. Quand’ero avvocato, anche associato, i clienti giapponesi erano convinti che fossi lì solo per servire il caffè”. Nella sua carriera, le sono mai passati davanti uomini meno qualificati di lei? “Certamente, ma non sono durati molto”» (Doherty) • «Mi è capitato di lavorare con uomini che mi hanno dato un sostegno prezioso. Formare alleanze è di fondamentale importanza nel mondo del lavoro. In questo senso le americane sono all’avanguardia. Io l’ho capito poco alla volta» • «La prima volta di Christine […], fu nel 1999 quando venne nominata a capo dello studio legale […]. Anche in questo caso ci fu lo zampino del testosterone. Cinque anni prima una corte di San Francisco ordinò allo studio legale di pagare 7 milioni di dollari per un caso di abuso sessuale. L’accusa era di aver saputo dei problemi ormonali del partner Martin Greenstein ma non aver fatto nulla. L’impiegata della sede di Palo Alto Rena Weeks lo accusò di diverse molestie fra cui di averle toccato il seno mentre le versava M&Ms nel taschino della camicia. Altre sei dipendenti denunciarono fatti simili. L’anno successivo alla sconfitta in tribunale dello studio Backer & McKenzie, Christine Lagarde fu eletta nel comitato esecutivo, anche in questo caso, unica donna. Quattro anni dopo ne divenne il capo (il 91% dei partner erano uomini)» (Barigazzi) • Non vuole essere da meno di un uomo. «Quando ho assunto la presidenza della Baker & McKenzie, ho precisato subito: voglio esattamente tutto quello che ha avuto il mio predecessore. È giusto avere consapevolezza del proprio valore. E non cedere» • Il suo slogan è «prima il cliente», pensa occorra anticipare i bisogni dei clienti, anziché limitarsi a esaudire le loro richieste. Riesce a duplicare il fatturato dello studio, che nel 2014 supera i 1200 miliardi di dollari. Nello stesso anno Chirac le conferisce la legione d’onore e Forbes la mette al 30º posto nella lista delle 100 donne più influenti del mondo • «Deve a Dominique de Villepin il suo battesimo politico. Fu lui, infatti, che l’andò a cercare a Chicago» (Il Foglio, 29/6/2007) • «Quando li lascia, i collaboratori di Baker & McKenzie le regalano una Barbie-Lagarde, capelli grigi, collier di perle e abito Chanel» (Natale) • «Madame Lagarde ha dato prova di forte equilibrio. Ha evitato di schierarsi pro Villepin o pro Sarko, assistendo impassibile alle polemiche che hanno animato il tramonto della chiracchia. E si è conquistata la fiducia di Nicolas Sarkozy, che l’ha voluta all’Agricoltura, contando sulle sue capacità negoziali e il suo perfetto inglese per trattare a Bruxelles e con l’Organizzazione mondiale per il commercio [...]» (Il Foglio, 29/6/2007) • «Colleziona gaffe. Abituata alla competizione americana, definisce il diritto sociale francese “complicato, pesante, pieno di freni alle assunzioni”. Di fronte all’aumento dei prezzi del carburante consiglia ai parigini la bicicletta, come Maria Antonietta con le brioches – altra amante del grigio, s’incipriava le parrucche» (Natale) • «Uscire dalla comfort zone è un passaggio obbligato per crescere a livello professionale? “Sì. Bisogna rischiare, altrimenti si rimane in una fase di stagnazione”. Per lei questo passaggio è stato fonte di angoscia? “Sì, il giorno che Nicolas Sarkozy mi ha telefonato per dirmi: ‘Sei andata bene come ministro dell’Agricoltura, ora voglio nominarti ministro dell’Economia e delle finanze. È un grosso rischio ma sono sicuro che sarai all’altezza’. Non era il solo a rischiare ma era necessario”» (Doherty) • «Formazione internazionale, cultura liberal-liberista, approccio pragmatico all’americana, libertà di spirito (nel 1981 ha votato Mitterrand, e se ne vanta). Per di più donna, in un esecutivo che il presidente vuole molto femminile» (Moussanet) • «Quando arrivò a Bercy [sede del ministero] modificò radicalmente il modo di lavorare. Al ministero dell’economia francese puntualità ed efficienza divennero le due parole d’ordine. Non tutti apprezzarono e i nemici si moltiplicarono. Ma questo non le impedì di far carriera» (Capozzi) • Impara a controllare la propria franchezza e a schivare le gaffe. Nel suo ufficio fa mettere della moquette zebrata • «È apprezzata per aver promosso una politica fiscale in grado di salvaguardare la Francia dalla crisi economica mondiale» (Treccani) • «Alle conferenze stampa appare sempre disponibile e gentile, a differenza del suo boss, mentre a Bruxelles tratta il presidente Barroso come il suo cagnolino, ma lo fa con grande garbo ed eleganza. Grazie alla sua svettante altezza, i vertici del G8 erano soprannominati “Bianca Neve e i sette nani”. Fra i suoi trionfi, una classifica dei migliori ministri delle Finanze fatta dal Financial Times nel 2009 che la vedeva saldamente in testa» (Barigazzi) • «Basti dire che il piano pubblico di sostegno all’economia ha fruttato alle casse dello Stato interessi per 2,7 miliardi, un primato europeo» (Moussanet).
Fmi «Alla prima linea della Grande Crisi Christine è arrivata per un’imprevedibile congiunzione astrale. Ricordate DSK, alias Dominique Strauss-Kahn, ex ministro delle Finanze di Francia, ex direttore dell’Fmi, ex quasi-candidato socialista all’Eliseo? Il 15 maggio 2011 il volo che doveva portarlo da New York a Parigi fu fermato dalla polizia sulla pista. Lui fu invitato a scendere e trasferito nella prigione di Rikers Island con l’accusa di aver aggredito e tentato di stuprare una cameriera del Sofitel. Tre mesi dopo, il processo fu archiviato per insufficienza di prove ma DSK perse comunque gloria, moglie e il posto in Pennsylvania Avenue, sede del Fondo a due passi dalla Casa Bianca dove – si seppe poi – aveva più volte condotto le sue accompagnatrici. In quelle stanze, appena arrivata per sostituirlo, Lagarde gli avrebbe permesso un commosso saluto allo staff. Chiudere senza rimuovere il trauma, primo empatico gesto da capo. Non se l’aspettavano, subito dopo il ciclone DSK, un’altra francese, per di più senza una formazione da economista» (Natale) • «In una delle prime riunioni al Fondo, entrando nella stanza prevedibilmente piena di uomini in giacca e cravatta, esclama: “Come siete belli stamattina, signori”» (ibidem) • La criticano, dicono che di economia ne mastica poca, che si fa notare più per il proprio attivismo che per la riuscita delle sue proposte • Nei suoi otto anni di direzione cambia profondamente il Fmi • Partecipa alle riunioni sul debito della Grecia. «È ad Atene che Lagarde si guadagna la reputazione di abile negoziatrice, capace di portare al dialogo posizioni lontanissime tra loro. Persino Yanis Varoufakis, il barricadero ministro delle finanze del primo governo di Alexis Tsipras, sempre molto critico verso la “troika” e l’establishment europeo, ha parole di apprezzamento per lei che definisce “intelligente, cordiale e rispettosa” […] Lagarde si esprime per la prima volta in modo critico verso le politiche di austerità, che il FMI stesso aveva raccomandato negli anni precedenti ai governi ai quali forniva aiuti economici […] A pochi mesi dalla fine del suo mandato di direttrice, altre due decisioni storiche rivoluzionano il FMI: a novembre 2015, l’istituto inserisce il renminbi cinese tra le sue cinque valute di riferimento, insieme a dollaro, euro, sterlina e yen; il mese successivo, il Congresso americano recepisce la riforma del sistema di votazione del FMI, che dà alle economie emergenti maggiore rappresentazione nei meccanismi decisionali del Fondo. È anche sull’onda di questo cambio di passo che Lagarde viene rieletta alla guida del FMI nel febbraio 2016, per un nuovo mandato di cinque anni fino al 2021» (Parola) • «Oltre all’attività classica del Fondo, quel che forse verrà ricordato di più della legacy Lagarde è quello che ha fatto oltre lo steccato dell’istituzione: combattere la disuguaglianza, per esempio assicurandosi che nei prestiti del Fondo venga dato supporto alle classi più deboli; contrastare il cambiamento climatico (è noto il suo sostegno alla carbon tax); promuovere la parità di genere (è sua la battaglia per provare, dati e statistiche alla mano, che una maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro aumenta la produttività e la crescita); contrastare la corruzione; promuovere la spesa sociale» (Isabella Bufacchi, Il Sole 24 Ore, 5/7/2019) • «Agli amici manda regali. Una candela profumata per Angela Merkel, miele di Normandia per addolcire il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. Agli altri non le manda a dire. Nella campagna presidenziale americana ha condannato “i politici che promettono di essere duri con i partner commerciali attraverso tariffe punitive o altre restrizioni”, riferimento al neoprotezionismo invocato dal candidato repubblicano Donald Trump. Raccontano che negli estenuanti vertici internazionali, al tavolo delle trattative, il suo “angolo” sia sempre il più allegro. Christine offre lo scialle-coperta a chi dà segni di stanchezza, scatta foto con l’iPhone, distribuisce cioccolatini» (Natale).
Tapie Unica ombra nella sua ascesa: «Nel 2013 la sua abitazione di Parigi venne perquisita dalla polizia nel corso di un’indagine sull’imprenditore francese Bernard Tapie, che aveva ottenuto 400 milioni di euro grazie a un arbitraggio autorizzato da Lagarde quando era ministra dell’Economia. Il tribunale impose a Tapie di restituire il denaro ottenuto e condannò Lagarde per negligenza, anche se preferì non imporle alcuna punizione. Durante la perquisizione la polizia trovò anche delle lettere senza data, ma risalenti probabilmente al 2007, che arrivarono poi al giornale Le Monde che le pubblicò» • Sono appunti di una lettera mai mandata, dal tono così servile che su internet la ribattezzano «Zerbino» • «Caro Nicolas, molto brevemente e rispettosamente: Sono al tuo fianco per servire te e i tuoi progetti per la Francia. 1) Ho fatto del mio meglio e posso aver fallito, qualche volta. Te ne chiedo perdono. 2) Non ho ambizioni politiche personali e non desidero diventare un’ambiziosa servile come molti di coloro che ti circondano: la loro lealtà è recente e talvolta poco durevole. 3) Usami per il tempo che serve a te, alla tua azione e alla tua distribuzione dei ruoli. 4) Se mi usi, ho bisogno di te come guida e come sostegno: senza guida, rischio di essere inefficace; senza sostegno, rischio di essere poco credibile. Con la mia immensa ammirazione, Christine L.»
No A settembre 2018 il Financial Times le chiede se sia interessata a sostituire Mario Draghi come presidente della Bce. Risposta: «No, no, no, no, no».
Bce Il 2 luglio 2019 i capi di Stato e di governo dell’Unione la scelgono per succedere a Mario Draghi. Entra in carica il 1º novembre«Ho il mio stile. Non interpretate troppo, non fate paragoni. Sarò me stessa e, dunque, probabilmente diversa».
Uomini Due mariti e un compagno. Prima Wilfried Lagarde, da cui ha preso il cognome; poi l’uomo d’affari britannico Eachran Gilmour. Dopo il secondo divorzio sta con l’uomo d’affari marsigliese Xavier Giocanti, che aveva conosciuto già da studente, nei primi anni Ottanta • «Mio marito ha dichiarato: “Mia moglie ha più di 60 anni, mi sa rendere assolutamente felice e io la trovo sublime”. A 50 anni, e anche oltre, si può essere straordinariamente felici, e sotto tutti i punti di vista... mentale, fisico e sessuale» (Doherty).
Figli Pierre-Henri Lagarde (n. 1986), imprenditore nella ristorazione; Thomas Lagarde (n. 1988), architetto. Entrambi avuti dal primo marito • «Sanno stirare e preparare una cena» • «Il mio secondogenito è rimasto negli Stati Uniti fino all’anno scorso, ma ora vive in Francia con la moglie americana. L’altro mio figlio invece è a Parigi. In qualche modo ci organizziamo, e per Natale ci ritroviamo sempre tutti insieme» (Doherty) • «Ha raccontato di essere stata colpevolizzata nel suo ruolo di madre. “Sì, il classico professore che mi convoca per parlarmi dei risultati mediocri di mio figlio, concludendo il colloquio con la solita frase: ‘Del resto è comprensibile, visto che lei lavora’”» (ibidem).
Soldi Lo stipendio da direttore del Fmi è di 467.940 dollari annui più altri 83.760 di benefit (Il Foglio) • Lo stipendio da presidente della Bce è 32.500 euro al mese (Money.it).
Greta «Sono cinque anni che lo ripeto: se non faremo niente, ci ritroveremo roasted, toasted, fried and grilled , fritti in padella. A Davos, ho incontrato la giovane attivista Greta Thunberg. È una ragazza incredibilmente determinata, e molto motivata. Incarna la necessità di agire in fretta».
Eliseo? «In molti la considerano “presidenziabile”. Cosa dice? “Come avrebbe elegantemente risposto Chirac: ‘non me ne può importare di meno’”» (Doherty).
Curiosità È alta 1 metro e 80 • «È una fanatica del fitness, si sveglia prestissimo, intorno alle 5 di mattina, pratica regolarmente nuoto, jogging e yoga» (Galiani) • «Metto una fascia e nuoto a rana. In palestra, faccio gli addominali e utilizzo qualche macchina per le braccia, perché dopo i 60 anni, la “tendina” è in agguato, e bisogna impegnarsi a fondo. E mentre pedalo sulla cyclette leggo i dossier» • «È vero che approfitta dei tragitti in ascensore per far lavorare i glutei? “Certo, in ascensore ma anche durante le riunioni. Soprattutto quando sono interminabili. Appoggio la schiena contro la sedia e contraggo i muscoli. Se mi dicono qualcosa, spiego che mi sto preparando per andare a sciare”» (Doherty) • «È anche vegetariana, non fuma e non beve alcol. Si definisce cattolica praticante» (Galiani) • Ha un debole per i cioccolatini, dicevano li nascondesse sotto la scrivania. «Sembrerebbe un tipo da fondente, invece è al latte» (Natale) • Pare anche che abbia dato una stretta al dress code della Bce • Famosa per i suoi «sguardi eloquenti» • Nella borsa tiene sempre uno scialle, fa immersioni e va all’opera (uno dei suoi fratelli è un famoso baritono) • «Dare maggiore spazio alle donne nelle organizzazioni comporta un miglioramento dei meccanismi di governo e una migliore capacità decisionale. Sono convinta che le donne abbiano un approccio al rischio diverso rispetto agli uomini, ed è una cosa che ho constatato un po’ dappertutto: nel settore privato e in quello pubblico, anche a livello internazionale. Su scala mondiale, le cifre sono catastrofiche: solo il 20 per cento di donne nei consigli d’amministrazione del mondo finanziario, e un risicato 2 per cento tra i dirigenti».
Titoli di coda «Se Lehman Brothers fosse stata Lehman Sisters forse sarebbe andata diversamente».