Il 27 dicembre un contractor americano viene ucciso dal lancio di 30 razzi contro una base irachena vicino a Kirkuk. L’attacco ha anche ferito 4 soldati americani. Ci sono circa 5.000 militari americani in Iraq per lo più con mansioni di addestramento dell’esercito iracheno. Gli Stati Uniti accusano una milizia sciita irachena filo iraniana. Il gruppo nega ogni responsabilità.
Qual è stata la reazione americana?
Il 29 dicembre un bombardamento americano su cinque siti (tre in Iraq e due in Siria) dei Kata’ib Hezbollah uccide 25 miliziani e ne ferisce una cinquantina. Il governo iracheno esprime rabbia per l’attacco, ritenendola una violazione della sovranità irachena e degli accordi con gli americani. Il premier dimissionario Adel Abdul Mahdi dichiara tre giorni di lutto.
Chi ha condotto l’assedio all’ambasciata?
Il 31 dicembre dopo i funerali dei combattenti uccisi nei bombardamenti americani, la gente si è diretta all’ambasciata americana, senza trovare resistenza ai posti di blocco dei militari iracheni, scandendo slogan contro l’America, lanciando pietre, sfondando il cancello principale e appiccando il fuoco nell’area di ricezione. Molti indossano uniformi della milizia ma non hanno armi.
Quali sono le principali milizie sciite irachene?
Dal 2003 quando è caduto Saddam Hussein, l’Iran ha sostenuto finanziariamente e militarmente partiti sciiti e milizie irachene. L’Iran ha anche sostenuto le milizie che si sono mobilitate nel 2014 per combattere contro l’autoproclamato Stato Islamico. Una quarantina di queste fanno parte della Pmu, una coalizione popolare di mobilitazione, e appartengono a fazioni politiche che hanno la maggior parte dei seggi in parlamento. Nel Pmu ci sono le brigate dell’Imam Ali, Saye al Shuhad, e i Kata’ib Hezbollah.