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 2020  gennaio 01 Mercoledì calendario

DAI, FACCIAMOCI UNA BELLA OROSCOPATA! - LA STORIA DELL’OROSCOPO CHE DA QUALCHE MILLENNIO LEGGE SEGNI E ASCENDENTI - LA SUA FORZA E' NELL’ESIGENZA INTERIORE DELL'UOMO DI PREVEDERE IL FUTURO - LA SCIENZA SPERNACCHIA IL LAVORO DEGLI ASTROLOGI EPPURE, OGNI INIZIO ANNO, RICOMINCIA LA LOTTERIA DELLE PREVISIONI E LA "FAME" DI RISPOSTE... -

Margherita Hack, l' astrofisica scomparsa nel 2013, lo proclamò una volta per tutte ad Andrea Barbato ospite a Fluff, processo alla tv (mai sottotitolo fu più azzeccato) in onda su Rai 3: i pianeti e le costellazioni non hanno alcun influsso sulle vicende terrestri, quindi smettiamola con gli oroscopi sul piccolo schermo.

Era il 1989: sono passati trent' anni, tre decadi in cui gli italiani non sembrano aver dato troppo retta alla grande scienziata toscana.

Che sia per divertimento o per convinzione, per avere un argomento in più di conversazione o per lamentarsi della propria sfortuna, la tentazione di correre alle ultime pagine delle riviste per scoprire quale sorte attende il proprio segno zodiacale o di affollare le librerie negli ultimi giorni dell' anno per acquistare i volumi degli astrologhi più famosi resta forte.

Pur sapendo che ciò che vi si leggerà è privo di fondamento scientifico. Gioco o suggestione che sia, l' astrologia inizia a sentire il peso dell' età: tre millenni di storia non sono pochi.

L' osservazione dei corpi celesti, d' altronde, ha permesso fin dall' antichità di prevedere l' avvicendarsi delle stagioni, di definire il calendario, di sapere quando è meglio seminare e raccogliere.

«Sulla base di ciò tutte le civiltà prescientifiche hanno pensato di poter estendere questa correlazione anche alle vicende umane», spiega Stefano Bagnasco, fisico dell' Istituto nazionale di fisica nucleare, che come coordinatore del gruppo di studio sull' astrologia del Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, si occupa di raccogliere gli studi scientifici che sfatino i luoghi comuni sull' argomento.

UNA STORIA MILLENARIA Nel tempo, dunque, ogni popolo arrivò a definire un insieme di credenze tutto suo: basti pensare allo zodiaco cinese, completamente diverso da quella occidentale, il quale a sua volta si è via via articolato in tantissime scuole di pensiero con impostazioni e orientamenti differenti.

I primi conflitti dell' astrologia nacquero dal rapporto con il cristianesimo: la convinzione che i corpi celesti potessero condizionare l' uomo, la sua personalità e il suo operato cozzava con il concetto del libero arbitrio.

«Astra inclinant, non necessitant», scriveva San Tommaso, secondo cui «gli astri influenzano» la vita umana «ma non costringono», e quindi questo loro potere cessa di fronte alla volontà dell' individuo.

Per secoli, comunque, fede e oroscopo finirono per coesistere senza troppi problemi. «A contestare per la prima volta, dati alla mano, le teorie degli astrologhi fu Galileo Galilei», prosegue Bagnasco.

Ma persino il pensatore pisano, considerato il padre della scienza moderna, cedette, se non altro per necessità, alle lusinghe degli astri. Gli capitò infatti di elaborare oroscopi su commissione, per esempio per il Granduca di Toscana Ferdinando I, ma ne fece anche per le due figlie, Virginia e Livia, il che fa pensare che qualche retaggio sopravvivesse persino in lui.

Contemporaneo a Galilei fu un altro grande astronomo, Giovanni Keplero. «Fu lui l' ultimo a fare oroscopi. Keplero sosteneva che l' astrologia fosse la figlia pazza che doveva nutrire la madre povera, l' astronomia».

Da quel momento in poi astronomia e astrologia presero definitivamente strade diverse: la prima si consolidò come disciplina scientifica, la seconda fu accertata come un insieme di credenze prive di fondamento.

Vista l' impossibilità di confrontarsi con il nuovo metodo scientifico l' astrologia rimase legata a un sapere antico. Se si volesse individuare il testo fondante dell' oroscopo occidentale, quel libro sarebbe il Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, astronomo attivo nel secondo secolo dopo Cristo (era lui il teorico del cosiddetto sistema tolemaico, in cui il sole gira intorno alla terra).

Il suo trattato è considerato alla base dell' astrologia classica e dunque della disciplina moderna, nonostante le evoluzioni successive di quest' ultima. «Gradualmente l' astrologia smise di cercare di prevedere con precisione il futuro - spiega ancora il coordinatore del Cicap - per avvicinarsi invece alle nuove discipline che si andavano sviluppando, come la psicanalisi, sfumando sempre di più i propri pronostici».

È, questo, uno degli aspetti analizzati dal gruppo di studio del Comitato, che alla fine di ogni anno va a riprendere le previsioni formulate dagli astrologi dodici mesi prima per controllare quali si siano avverate.

La conclusione del Cicap è che i risultati sono uguali a quelli che si otterrebbero facendo previsioni a caso. «C' è da dire - precisa Bagnasco - che è sempre più difficile trovare oroscopi circostanziati. Gli astrologi li fanno apposta molto vaghi e fumosi, in modo che non si capisca esattamente cosa vogliano dire, oppure molto generici: se dico che l' anno prossimo da qualche parte nel mondo ci sarà un grande terremoto, facilmente ci azzeccherò».

DARE UN SENSO AGLI EVENTI «Non è vero, ma ci credo», diceva il filosofo Benedetto Croce. In quel caso il filosofo napoletano si riferiva alla sua irriducibile superstizione. Per Matteo Pavesi, astrologo da trent' anni e vice-delegato lombardo del Cida, il Centro italiano di discipline astrologiche, l' aforisma potrebbe invece sintetizzare il suo approccio alla materia. «L' astrologia non ha pretese scientifiche e non è assimilabile né alla religione né alla psicologia. È uno dei tanti modi per dare un significato al nostro passaggio sulla Terra - racconta -. Ci sono tanti elementi della vita che ci sembrano scollegati e privi di ragione: io cerco di dare loro un senso attraverso simboli millenari».

Pavesi, uno dei primi astrologi ad aprire un sito web nel 2000 (www.astroparade.it, 300mila pagine viste al mese e 4mila utenti unici al giorno), offre consulenze scritte a clienti sparsi in tutto il mondo, uomini (per la maggior parte) e donne, famosi e non. Un oroscopo da 3 pagine costa 50 euro, uno più articolato, che può andare dalle sette alle nove pagine, viene 70 o 90 euro.

Le previsioni di solito vertono sul trimestre o semestre successivo. «La cosa che più desidero è che la persona viva il momento - spiega l' astrologo - perché se ti dico che la cosa migliore ti capiterà a dicembre dell' anno prossimo tu ti brucerai tutto il tempo in mezzo».

La filosofia di Pavesi è quella di dare alle persone delle indicazioni «per vivere al meglio» e per «sintonizzarsi sull' aspetto migliore di sé». Ma sono tantissime le scuole di pensiero esistenti nell' astrologia, che si differenziano sia per i sistemi di interpretazione applicati sia per l' obiettivo che si prefiggono.

C' è per esempio la scuola morpurghiana (dall' astrologa Lisa Morpurgo, secondo cui se dodici sono i segni, dodici devono essere i pianeti da impiegare), la scuola francese di André Barbault (capostipite dell' astrologia mondiale, che va a indagare i grandi temi globali, e sostenitore di rapporti stretti con filosofia e psicanalisi), l' astrologia karmica (basata sul concetto della reincarnazione e incentrata sugli aspetti esistenziali) e infine ci sono scuole più vicine alla psicologia.

ALTA STAGIONE Per tutti quelli che le praticano, spiega Pavesi, questa è «alta stagione»: insieme all' estate, la fine dell' anno è il periodo in cui arrivano più richieste di oroscopi. Grazie alla tecnologia, oggi le consulenze possono essere gestite in tempi relativamente rapidi. «Ma quando ho cominciato io, negli anni Ottanta, i calcoli per gli oroscopi si facevano ancora a mano.

Ci si impiegava anche tre o quattro ore, ma per certi versi era meglio perché mentre si disegnava si cominciava a meditarci su. Oggi, poiché basta inserire i dati nel computer per avere il risultato, tutti si improvvisano astrologi ma poi non sanno interpretare ciò che ottengono».

Quello che non cambia sono le domande che vengono poste. L'amore resta al primo posto; seguono il lavoro, le richieste relative alla scoperta di attitudini e potenzialità (comprese le scelte di studio dei figli) e infine le domande esistenziali. Ma, conclude Pavesi, «prima c' era più pazienza. Oggi, anche con gli oroscopi, si vuole tutto e subito».