La Stampa, 30 dicembre 2019
Filiberto Selvi, il successore di Arturo Brachetti
Torino
Tredici anni fa la sua mamma lo ha accompagnato per la prima volta a conoscere la prestigiosa scuola del «Circolo Amici della Magia» di Torino. Aveva notato in lui una certa predisposizione per i giochi di prestigio, siccome da piccolo lo vedeva divertirsi spesso facendo sparire, appunto come un prestigiatore, una decina di ciucci.
Da quel giorno Filiberto Selvi non ha più lasciato il circolo torinese, e adesso, all’età di appena vent’anni, ha già realizzato uno dei suoi sogni più grandi: in questi giorni si sta esibendo al «Magic Circle» di Londra, tra i tre circoli della magia più importanti al mondo insieme a Los Angeles e Torino.
Su questo palco londinese sono stati premiati illusionisti come David Copperfield, e Filiberto Selvi da due settimane sta debuttando con numeri in cui mescola la magia alla musica. «Nei miei show unisco queste due arti, che sono le mie più grandi passioni», racconta Selvi, che è anche primo violino all’orchestra del Sermig, l’arsenale della Pace di Torino.
Lo storytelling
«Credo che la musica aggiunga emozioni alla magia – dice – e le mie illusioni sul palco si trasformano sempre in storie poetiche». Ogni sua esibizione infatti non è mai solo un susseguirsi di trucchi ma una narrazione: «lo storytelling per me è fondamentale. A Londra il mio personaggio è un artista di strada prima alla ricerca dei soldi, poi della meraviglia della sua arte». Filiberto si è diplomato a Torino, la città in cui vive, e il suo mentore è Arturo Brachetti. «Mi ha notato nel 2017 quando ho vinto a Saint-Vincent il campionato italiano di magia – racconta Selvi – e in questi due anni da lui ho soprattutto imparato l’arte scenica e a credere in me stesso». Ha anche partecipato al varietà Le Musichall nato da un’idea del grande trasformista Arturo Brachetti.
Adesso il sogno di Filiberto è quello di non esibirsi più insieme ad altri maghi, come sta accadendo a Londra, «ma essere sul palco da solo in una sorta di «one man show», racconta l’ illusionista torinese che oltre al violino suona anche il pianoforte e il flauto traverso, e come strumenti magici preferisce le palline e le carte da gioco. «In questi anni non ho mai avuto ripensamenti: ho sempre saputo che l’illusionismo era la mia strada – dice -. La magia ti aiuta a risolvere i problemi e anche a superare le verifiche di matematica. Alle superiori sono sempre riuscito a fare sparire i bigliettini prima che la prof si insospettisse».
Dedicato alla mamma
Selvi sarà al «Magic Circle» fino a domani. Sua mamma non potrà commuoversi in platea perché è mancata due settimane fa, ma questo suo spettacolo è dedicato a lei, «e sarà così per tutti gli show della mia vita».