31 dicembre 2019
LA VERSIONE DI MUGHINI – NELLE PAGINE DI MATZNEFF NON C’È NULLA DI MORBOSO QUANDO RACCONTA DEI SUOI RAPPORTI CON RAGAZZE GIOVANISSIME. TUTTO VI È LINDO, PULITO, PULITO DALLA TESTA AI PIEDI. ASSOLUTAMENTE PULITO – È UNO DEI PIÙ GRANDI SCRITTORI FRANCESI VIVENTI, FORSE IL PIÙ GRANDE DELLA GENERAZIONE CHE HA PASSATO GLI OTTANT’ANNI. LEGGETELO MATZNEFF, DAVVERO. NON SAPETE CHE COSA VI PERDETE… -
LO SCRITTORE FRANCESE GABRIEL MATZNEFF HA DESCRITTO E RIVENDICATO NEI SUOI LIBRI I SUOI RAPPORTI SESSUALI CON DECINE DI BAMBINI, A PARIGI E DA TURISTA SESSUALE IN THAILANDIA. È STATO CELEBRATO E PREMIATO PURE CON UNA MEDAGLIA, RIMANENDO SEMPRE IMPUNITO https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/roba-matzneff-ndash-scrittore-francese-gabriel-matzneff-ha-descritto-222976.htm
2 – LETTERA DI GIAMPIERO MUGHINI A DAGOSPIA
Caro Dago, ti confesso che quando stamane sono andato sul tuo sito (una delle venti volte che ci vado ogni giorno) e ho visto in primissimo piano il volto dello scrittore francese _da me adorato _ Gabriel Matzneff ho avuto un soprassalto. A tutta prima ho pensato che fosse morto, e poi ho visto invece che riprendevi un articolo dell’ottimo Stefano Montefiori dal “Corriere della Sera” e che il tuo titolo andava in tutt’altra direzione: “E ora si premiano i pedofili”. Il tutto era stato mosso dal fatto che tra un paio di giorni entrerà nelle librerie francesi un libro di Vanessa Springora dal titolo “Le consentement”, ovvero “il consenso”. Libro che ho già ordinato su Amazon.
La Springora racconta esattamente questo, il momento e il come del rapporto sentimentale tra un Matzneff più o meno cinquantenne e lei quattordicenne, un rapporto “consensuale” stando al titolo del libro. E del resto Matzneff (ho nella mia biblioteca una decina dei suoi libri, ne ho letti sette o otto) li ha raccontati a perdifiato i suoi rapporti con adolescenti, rapporti che quanto a carica erotica non scherzavano ma dove non c’era il minimo atto di violenza o di costrizione. E poi c’è il fatto che lui li raccontava superbamente, pagine dove non c’era un aggettivo o una virgola superflue, pagine in cui l’incanto del femminile – o meglio la sua sovranità –era eccezionale. Fuori di ogni dubbio Matzneff è uno dei più grandi scrittori francesi viventi, forse il più grande della generazione che ha passato gli ottant’anni (Matzneff ne ha 83).
Montefiori ha un po’ l’aria di stupirsi che questo scrittore sia stato talmente riverito e premiato in Francia. O forse lo fa perché altrimenti un articolo su Matzneff in Italia non sarebbe pubblicabile. Un uomo ultracinquantenne o ultrasessantenne che ha rapporti sentimentali pieni e ricchi con delle adolescenti, o meglio ancora con delle ragazze che ha conosciuto adolescenti e che poi continuano restare nella sua vita per anni e si tratta comunque di rapporti dominati dalla grazia e dal rispetto reciproco oltre che dal desiderio sessuale.
Ecco, è lecito scrivere di un uomo che ha dedicato la sua vita al desiderio per ragazze adolescenti? E’ lecito ammirare uno scrittore che non si trae indietro quando si tratta di mostrare il lato eventualmente morboso di un rapporto sentimentale e dunque sessuale? O forse sono io che sto sbagliando nell’uso dei termini, perché nelle pagine di Matzneff non c’è nulla di morboso mai quando racconta dei suoi rapporti con ragazze giovanissime. Tutto vi è lindo, pulito, pulito dalla testa ai piedi. Assolutamente pulito.
Non so quali libri di Matzneff siano pubblicati in italiano. Credo pochi o pochissimi se non nessuno. Che peccato. Ve ne cito tre o quattro tra quelli editi in Francia, il romanzo Nous n’iorons plus au Luxemburg (1972), il diario del 1953-1962 che ha per titolo Cette camisole de flammes (1976), il diario del 1988 che ha per titolo Les Demoiselles du Taranne (2007). E poi badate, non che Matzneff racconti solo delle sue adolescenti.
E’ un intellettuale inesuaribile quanto alle sue conoscenze ed esperienze; se parla di storia o di politica è perché sa quello di cui sta parlando. Ama immensamente l’Italia dov’è venuto mille volte e dove ha mille amici. In questo pressoché unico fra gli intellettuali francesi, i quali non sanno un beato cazzo del nostro Paese e come dimostra il loro grottesco innamoramento per un delinquente di strada quale Cesare Battisti. Leggetelo Matzneff, davvero. Non sapete che cosa vi perdete. Non so più da quale suo libro mi ero appuntato una citazione. Riguardava un tale che aveva parlato bene del libro di un suo amico che pure non gli era piaciuto. Matzneff riferisce la sua giustificazione: “Preferisco ingannare ventimila lettori che causare un dolore a un amico. Non prendo la letteratura sul serio. Riuscire un libro non è più importante che riuscire una maionese”. Dio, che delizia.
GIAMPIERO MUGHINI