Simona Verrazzo per repubblica.it, 29 dicembre 2019
LA MALEDIZIONE DEGLI EROI DELLA GROTTA – MUORE UN ALTRO NAVY SEAL CHE PARTECIPO’ NEL 2018 AL SALVATAGGIO DEI 12 BABY CALCIATORI IN THAILANDIA – UN SOMMOZZATORE AVEVA PERSO LA VITA PER PROBLEMA RESPIRATORI, IL SECONDO E’ DECEDUTO PER UNA RARA INFEZIONE DEL SANGUE CONTRATTA DURANTE QUELLE IMMERSIONI NELLA GROTTA ALLAGATA – I FILM E LE SERIE TV SULLA MISSIONE -
Il salvataggio che commosse il mondo è una delle storie più a lieto fine del decennio che si chiude. Ma quasi un anno e mezzo dopo, la rischiosissima missione per riportare in superficie i 12 giovani calciatori thailandesi, rimasti intrappolati nella grotta Tham Luang, ha mietuto la seconda vittima. Un altro dei Navy Seal thailandese che partecipò appunto all'operazione è morto, questa volta per una rara infezione del sangue contratta durante quelle immersioni nella grotta allagata.
IL DESTINO È come se una maledizione si fosse abbattuta su quegli eroi che con coraggio e determinazione riuscirono nell'impresa giudicata disperata. Beirut Pakbara è infatti rimasto vittima di un progressivo peggioramento delle sue condizioni, che erano monitorate da tempo dai medici.
La Marina thailandese ha espresso «profondo cordoglio» ed è stata annunciata una promozione postuma da sottufficiale a tenente. La famiglia riceverà un risarcimento di 14mila euro, più i fondi raccolti da donazioni private con un conto aperto per l'occasione. Pakbara è il secondo Navy Seal morto nell'operazione di ripescaggio dei 12 «cinghialotti» - il nome della loro squadra di calcio - sopravvissuti per nove giorni assieme al loro allenatore prima di essere localizzati, e altri otto fino al ritorno alla luce. Un altro sommozzatore, Saman Gunan, aveva perso la vita per problemi respiratori mentre preparava il percorso per il salvataggio.
Una statua in suo onore era stata eretta all'esterno della grotta nell'estremo nord della Thailandia, diventata nel frattempo una meta turistica visitata da oltre 1,3 milioni di persone.
L'operazione di salvataggio fu un miracolo logistico compiuto da un team internazionale che comprendeva decine di speleologi stranieri, alcuni dei quali spianarono la strada ai Navy Seal thailandesi, mai prima d'allora alle prese con la situazione di cunicoli allagati per chilometri.
LA VICENDA I ragazzini e l'allenatore, che si erano inoltrati nella grotta prima che la piena portata da un acquazzone li intrappolasse il 23 giugno 2018, furono riportati in superficie sedati, date le deboli condizioni di salute e le insidie di un percorso ancora in gran parte sott'acqua.
L'interesse suscitato da quel miracoloso ripescaggio cambiò in meglio la vita dei giovani calciatori, una volta che si rimisero in forze. Tutti provenienti da famiglie a basso reddito in quell'area di montagna, e alcuni dei quali allora apolidi in quanto appartenenti a minoranze etniche, i «cinghialotti» fecero per settimane il giro del mondo venendo ricevuti come celebrità in programmi televisivi, nonché da squadre e calciatori tra i più famosi al mondo.
IMMAGINE La cura della loro immagine fu sapientemente gestita dalla giunta militare thailandese, che sfruttò con chiari intenti patriottici e di costruzione del consenso il risalto mondiale della storia e i sacrifici di migliaia di volontari. In Thailandia, un mese fa è anche uscito un film («The Cave») girato da un regista thai-irlandese. Un'altra mini-serie sulla storia, prodotta da Netflix, è attesa nel prossimo anno.