Il Sole 24 Ore, 29 dicembre 2019
Il libro dei fatti 2019
Cronache, statistiche, eventi, personaggi: la mappa del 2018
Cronache, statistiche, elenchi, dati, classifiche sugli argomenti più disparati e inaspettati: ogni anno la pubblicazione del Libro dei fatti dell’Adnkronos è un piccolo evento editoriale, perché permette di ripercorrere, con informazioni puntuali e rigorosamente verificate, ciò che è accaduto in Italia e nel mondo nell’anno precedente. Questa edizione 2019 mappa giornalisticamente e numericamente il 2018 con la consueta capillarità e precisione. Ma che anno è stato il 2018?
Partiamo dalla politica, che vede il 2018 come l’anno nel quale la pubblicistica globale analizza corposamente fenomeni politici emergenti come il populismo e il sovranismo. Nel 2018 vengono rieletti Erdogan e Putin, mentre in Brasile vince le elezioni Bolsonaro. In Italia, invece, nasce il governo gialloverde guidato da Conte; un governo che per la prima volta nella storia repubblicana vede andare a Palazzo Chigi due formazioni dichiaratamente anti-sistema. Nel 2018 si consolidano ulteriormente le leadership geopolitiche di Russia e Turchia, sempre più protagoniste, insieme a India, Iran, Cina, Usa e, appunto, Brasile, di una politica estera definitivamente multipolare.
Il 2018 però è anche l’anno dell’esplosione in Europa, e in particolar modo in Italia, della “questione migranti”, che vede crescere la contrapposizione tra la Lega di Salvini e le Ong, le organizzazione non governative accusate di favorire i trafficanti di esseri umani. A tenere banco per settimane è la querelle sulla nave “Diciotti”, la cui vicenda spacca in due l’opinione pubblica non solo italiana, e segna l’inizio dell’exploit elettorale della Lega. La questione migratoria scuote alle fondamenta l’equilibrio dell’Unione europea, non solo perché l’Italia si sente abbandonata nella frontiera meridionale e alza la voce, ma perché da più parte si iniziano a contestare le generose elargizioni al governo turco per arginare i flussi provenienti da Est. Il tema tiene banco in Europa e nel Mediterraneo, orientando pesantemente le scelte politiche e gli umori dell’opinione pubblica. Sembrano invece cadere nel vuoto i numerosi appelli del Papa in difesa dell’accoglienza dei migranti.
Il 2018 è l’anno di due rivolte sociali di enorme portata mediatica. Da un lato le donne di “mee to” contro le violenze sessuali e il maschilismo, in assetto di guerra su scala internazionale dopo l’esplosione del “caso Weinstein”, dall’altro la rabbiosa rivolta dei “gilet gialli” in Francia, che mettono a dura prova il riformista Macron.
Il 2018 è anche l’anno della definitiva presa d’atto della fatiscenza del sistema infrastrutturale italiano. Infatti il 14 agosto crolla a Genova il ponte Morandi, che causa la morte di 43 persone e apre una discussione politica molto accesa sulla necessità di mettere in sicurezza le infrastrutture italiane e di arginare il dissesto idrogeologico.
Nel 2018 l’Italia scopre una nuova realtà mafiosa, quella degli Spada a Ostia, mentre si fa sempre più pressante l’attenzione mediatica sul caporalato. Il 2018 è anche il quarantennale del rapimento e dell’assassinio di Aldo Moro, una ricorrenza che viene celebrata con mostre, documentari e libri e con il coinvolgimento delle maggiori istituzioni politiche e accademiche italiane.
Il 25 luglio muore Sergio Marchionne, ad di Fca, e l’Italia si divide di fronte al suo modello industriale. Il 2018 è anche l’anno della scomparsa di importanti protagonisti della cultura e dell’arte italiana: il 13 settembre muore Guido Ceronetti, il 20 settembre Inge Feltrinelli e il 26 novembre Bernardo Bertolucci. Il festival di Sanremo lo vincono in coppia Ermal Meta e Fabrizio Moro con la canzone Non mi avete fatto niente, il cui testo parla di terrorismo islamista, che continua anche nel 2018 ad essere argomento preoccupante non soltanto in Medioriente. Il 2018 è infine l’anno della nomina a senatrice a vita di Liliana Segre.