Il Sole 24 Ore, 29 dicembre 2019
Novanta morti a Mogadiscio. Esplosa un’autobomba
Sono almeno 90 le persone uccise dall’esplosione di un’autobomba in una zona affollata di Mogadiscio, capitale della Somalia. Nell’attentato – messo in atto ieri all’ora di punta ad un checkpoint davanti a un ufficio delle tasse – sono rimaste ferite almeno altre cento persone, alcune in modo grave, e questo fa purtroppo temere che il numero di morti possa aumentare. Non sembrano esserci cittadini italiani coinvolti. Secondo la polizia somala, tra le vittime ci sono diversi bambini e molti studenti universitari travolti dall’esplosione mentre viaggiavano su un pullman. Ieri nessun gruppo terroristico aveva ancora rivendicato l’azione violenta. Mogadiscio è stata colpita spesso negli ultimi anni da attacchi attribuiti agli estremisti islamici di al-Shabaab, la cellula somala di al-Qaida, con l’obiettivo di destabilizzare il governo sostenuto dalle Nazioni Unite e dalle forze di pace dell’Unione africana. L’attentato più grave risale all’ottobre del 2017 quando un camion-bomba esplose vicino a una cisterna a Mogadiscio, scatenando un incendio che uccise quasi 600 persone. Al-Shabaab tuttavia ha sempre messo la firma su attentati contro la presenza straniera nel Paese, mentre ieri la bomba ha fatto una strage di civili somali. «Orrore per la terribile strage avvenuta a Mogadiscio, la vicinanza mia e del Parlamento europeo al popolo somalo che cerca ostinatamente di costruire la pace», ha scritto su Twitter il presidente dell’Eurocamera David Sassoli. «La nostra determinazione è chiara: l’Europa continuerà a supportare l’Africa nella lotta al terrorismo», ha commentato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.