Corriere della Sera, 29 dicembre 2019
È morto il bimbo scosso dalla mamma
Hanno staccato la spina e il cuoricino ha smesso di battere. Il bambino di 5 mesi, finito in coma una settimana fa per essere stato scosso dalla madre perché piangeva troppo, non ce l’ha dunque fatta. La commissione medica dell’ospedale di Padova, composta da un medico legale, un neurologo e un anestesista, ha decretato la morte cerebrale al termine di un approfondito esame sulle condizioni del piccolo. I medici hanno cioè deciso di spegnere i macchinari che lo tenevano in vita ritenendolo accanimento terapeutico. La morte del bambino avrà ripercussioni sulla posizione giudiziaria della madre, una 29enne vicentina sposata. Indagata inizialmente per lesioni gravissime, il pm della Procura di Padova, Roberto Piccione, cambierà il titolo di reato in omicidio colposo. La nuova accusa dovrebbe essere formalizzata domattina.
Il tutto è precipitato nella notte fra venerdì e sabato della scorsa settimana, nella casa di Mestrino (Padova) dove abitano. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, alle quattro di notte, nel tentativo di addormentare il bambino che stava piangendo, la madre ha tentato di cullarlo. Di fronte al pianto inconsolabile avrebbe però scosso il piccolo in modo violento, provocandogli un arresto cardiocircolatorio. «Correte, mio figlio non respira più», ha allarmato lei stessa i sanitari del 118 del Suem. Giunto all’ospedale in stato di coma per le gravi lesioni cerebrali, il bambino è stato ricoverato in rianimazione. «Non dormiva, l’ho cullato troppo forte», ha detto subito la donna agli investigatori.
La Procura ha autorizzato l’espianto degli organi, che dovrebbe essere eseguito domani, giorno in cui è prevista anche l’autopsia che dovrebbe interessare il solo cervello. «La madre – ha dichiarato Andrea Pettenazzo, direttore della terapia intensiva pediatrica di Padova – non ha mai lasciato il capezzale del piccolo». Ha riconosciuto le proprie responsabilità anche davanti al pm Piccione, raccontando dello scuotimento del piccolo dopo l’ennesima notte insonne.
Le procedure
Già autorizzato l’espianto degli organi La sorellina è stata affidata ai nonni
La coppia ha anche un’altra figlia, di un anno e mezzo, che è stata affidata ai nonni. Il Tribunale per i minorenni di Venezia ha pensato così di tutelare la bambina, considerando poco stabile la situazione familiare. Per i giudici lagunari la madre non sarebbe tuttavia pericolosa per la primogenita.
Secondo il suo avvocato difensore, Leonardo Massaro, la notte del dramma avrebbe avuto una sorta di blackout. Pochi secondi, nei quali la madre sarebbe stata completamente incosciente, salvo riprendersi in un secondo momento, dopo aver appoggiato il bimbo sul lettino. Quando ormai non respirava più.