Corriere della Sera, 27 dicembre 2019
In morte di Ari Behn
Luigi Offeddu per il Corriere
Per uccidersi ha scelto il giorno di Natale, a 47 anni: Ari Behn, scrittore, ex marito della principessa norvegese Märtha Louise, padre con lei di tre bambine, aveva raccontato nel suo ultimo libro, «Inferno», della malattia mentale che gli aveva rovinato l’esistenza. Ma nella sua vita non c’è stata solo la malattia: gli scandali nel mondo dello spettacolo – durante la campagna MeToo aveva accusato l’attore Kevin Spacey di averlo molestato nel 2007, e prima ancora del matrimonio un documentario lo aveva ritratto a Hollywood durante una festa a base di cocaina con alcune prostitute – lo avevano reso già da giovane uno dei personaggi più controversi della scena pubblica norvegese.
Tenebroso e insieme straripante, amante della vita mondana, ma anche del buio e del silenzio che spesso lo risucchiavano. Pieno di un precoce talento letterario che già forse lasciava presagire il suo destino («Triste da morire», così intitolò il suo primo libro), ma anche capace di dissipare tutto in poche ore.
«Ha fatto parte della nostra famiglia per tanti anni, abbiamo dei bellissimi ricordi insieme – hanno scritto ora re Harald e la regina Sonja –. Siamo grati di averlo conosciuto».
Ma tutto il resto è un enigma. Le fonti ufficiali tacciono naturalmente sulle circostanze e il luogo del suicidio. Lui adorava, dicono i media, le sue tre figlie Maud Angelica di 16 anni, Leah Isadora di 14 ed Emma Tallulah di 11. Ma le ha abbandonate così, a Natale. Adorava, dicono ancora, anche la donna con cui dal 2002 aveva condiviso 15 anni di matrimonio e con cui aveva anche scritto un libro («Da cuore a cuore») proprio sulle loro bambine. La madre di Ari era fisioterapista della principessa Märtha Louise, e grazie a questa conoscenza i due giovani si erano frequentati e poi fidanzati: molti avevano criticato questo legame di origini «borghesi», ma poi quello si era rivelato – almeno è sembrato così, per tanto tempo – un amore solido e grande. Finito però in un ultimo scandalo, che qualcuno ora collega al peggioramento della malattia di Ari e al suo suicidio.
In crisi da tempo, due anni fa lui e Märtha Louise divorziano. «Ci sentiamo in colpa perché non siamo più in grado di garantire alle nostre figlie quell’ambiente sicuro di cui necessitano», scrive la principessa.
Nel frattempo un americano di nome Salman Durek, autoproclamatosi «guaritore e sciamano della sesta generazione», annuncia orgoglioso: «Io e Märtha ci siamo incontrati nell’antico Egitto, io ero il faraone e lei la mia principessa. Io ti conosco, mi disse lei appena mi vide». Il presunto faraone fa queste dichiarazioni poche settimane fa, tutta la Norvegia ne parla. Ari tace, di nuovo ripiombato nel suo buio di sempre. E poi arriva quest’ultimo Natale.
Non è questa la prima vicenda drammatica che colpisce la Corte norvegese, ma la prima volta vi fu un lieto fine. Nel 2002, qualche mese prima che Märtha Louise conoscesse e sposasse Ari, il fratello ed erede al trono Haakon Magnus si era innamorato di una madre single ed ex tossicodipendente, Mette-Marit, e l’aveva sposata contro tutte le convenzioni e contro non pochi malumori popolari. Ma quelle nozze sono andate benissimo, fra poco Haakon e la moglie potrebbero ereditare il trono.
Nel destino di Ari, hanno vinto i presagi che già lui aveva voluto racchiudere nel suo primo libro.