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 2019  dicembre 22 Domenica calendario

Le cene di Natale sono uno strazio

Alcune settimane prima di Natale è consuetudine incontrarsi per le varie cene di saluti prima delle vacanze. Un appuntamento fisso che nel corso degli anni ha preso le sfumature e i contorni del momento irrinunciabile. Dentro ristoranti e pizzerie che devono andare incontro alle esigenze (alimentari ed economiche) di tutti si passa del tempo a mangiare con i colleghi di lavoro, con gli amici, con i compagni di calcetto, con quelli di Zumba o Pilates e con tutte le persone con cui, per qualche ragione, si condivide del tempo durante l’anno. E non sempre tutti sono così felici di partecipare a questo obbligo imposto dal moderno bon ton, perché decidere di non andare a una di queste cene significa indossare la maschera del Grinch che vuole a tutti i costi rovinare il Natale e, di conseguenza, accettare di essere giudicati per questo. Essere etichettati asociali – nel contesto della socialità ipertrofica dovuta alla condivisione online – è molto semplice e per questa ragione si accetta di far parte del marasma di una cena numerosa (con tutte le conseguenze che comporta) che poi si trasformerà in una semplice foto – da condividere ovunque – in cui tutti sorridono e sembrano essere felici, annullando in uno scatto tutti i problemi accumulati in un anno intero. Un pantha rei dove il fiume in cui “tutto scorre” è quello in cui si mescolano le acque dell’ipocrisia e del quieto vivere. Quando qualcuno si domanda come mai è dallo scorso Natale che non si riunivano per una cena la risposta più corretta da dare sarebbe semplicemente: «Ci sarà un motivo!». E il motivo è che spesso è solamente un’imposizione di facciata, soprattutto se si tratta di lavoro.
Se, poi, avete dei figli il numero delle cene aumenta in maniera esponenziale. E magari vi ritroverete dentro un ristorante per famiglie di fronte a un supermercato. Un posto enorme con giochi per bambini, musica sparata di continuo dalle casse, televisori sempre accesi su cartoni animati e su video per anestetizzare grandi e piccini. Poi arriva persino l’enorme mascotte che saluta tutti alzando la mano come il Papa in quel microcosmo pagano. Per far giocare tuo figlio dentro la “sala bimbi” devi registrarlo su un’app che – in parole povere – solleva il ristorante da qualsiasi responsabilità se dovesse succedergli qualcosa. Menù per adulti, menù per bambini, Coca-Cola, birra e giochi di plastica confezionati dentro una busta marrone.
Dentro questo frastuono di urla, pianti, risate e gioia lo spirito del Natale è completamente assente, ma puoi sempre pensare che sia meglio comportarsi bene durante l’anno – non tanto per i regali – ma perché l’inferno esiste per davvero e potrebbe avere le sembianze di una cena.