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 2019  dicembre 22 Domenica calendario

Invenzioni geniali ma pericolose

Ci sono tecnologie talmente tecnologiche che l’uomo ne resta schiacciato. Parola non usata a caso: è stato per evitare che pedoni e ciclisti vengano investiti dai nuovi silenziosissimi bus elettrici in servizio a Londra che la società dei trasporti locale (Transport for London) ha deciso che a partire dal 2020 essi produrranno un suono artificiale quando viaggiano a bassa velocità, per essere sentiti. Il suono è elaborato da Zelig Sound, un’azienda che collabora da tempo con la società dei trasporti di Londra e che ha già realizzato i vari bip prodotti dal autobus e metropolitane della capitale britannica. Ma stavolta, a differenza delle altre «soluzioni acustiche», il suono è «avvolgente e un poco ipnotico». Sperando che a essere ipnotizzati non siano i pedoni stessi.
A spingere la società dei trasporti a «sonorizzare» mezzi che fanno della silenziosità uno dei propri vanti sono le nuove regole dell’Unione Europea, che per l’appunto esigono che nei veicoli elettrici l’assenza del rombo del motore a scoppio – fastidioso ma anche utile a richiamare l’attenzione – venga compensato, quando il veicolo va a bassa velocità, da un altro tipo di rumore di almeno 56 decibel. Oltre i 20 km/h altri stimoli acustici (lo stridio delle gomme, l’effetto del vento sulla carrozzeria) si pensa siano sufficienti a far percepire l’arrivo del mezzo.
Buffo che la prima città ad adeguarsi al regolamento di Bruxelles sia la capitale che dall’Europa sta uscendo. Ma non è questa la cosa che ci incuriosisce di più. Ci stuzzica il fatto che alle volte la ricerca del più alto grado di evoluzione tecnologica da un lato ci faccia del bene (in questo caso la minore emissione di ossido di carbonio) ma dall’altro rischia di danneggiarci a causa dei nostri limiti umani. Un po’ come quella faccenda del bene e del male che si toccano, una roba molto mefistofelica. Del resto inventare i treni vuol dire inventare anche gli incidenti ferroviari, generare l’elettricità vuol dire che qualcuno morirà fulminato, i cellulari emanano radiazioni pericolose, le navi trasportano ma ogni tanto naufragano, i social network ci mettono in contatto ma al contempo di isolano, internet ha aumentato le opportunità ma anche i pericoli, con gli aerei si vola lontano ma si possono abbattere anche dei grattacieli.
La storia della scienza è piena di invenzioni geniali ma potenzialmente pericolose. Alcune hanno ucciso il loro creatore, come il segway ha fatto con Jimi Heselden, che portò al successo il dispositivo su due ruote che oggi ogni tanto si fede sfrecciare nelle nostre città. O come un prototipo di pallone aerostatico fece nel 1785 con il francese Pilâtre de Rozie, che precipitò nel canale della Manica a causa dei venti contrari.
Altre innovazioni che sembravano destinate a cambiarci la vita invece sono state del tutto archiviate: i Google Glass, che si ricordano più che altro per la foto del principe Carlo che li indossava con l’aria stranita, hanno lasciato più mal di testa che sogni. O i Bitcoin, la criptovaluta che anni fa sembravano destinati a essere la moneta del futuro e che ancora oggi, a anni dal lancio, sono più cripto che valute.
E poi ci sono quelle invenzioni che hanno avuto bisogno di un correttivo per trovare il successo, dopo un iniziale flop: come Apple newton, il palmare che usava la tecnologia touch screen e che è da considerare lo zio dell’iPhone. Erano gli anni Novanta, e i tempi non erano pronti: l’attrezzo commetteva nel «predire» la scrittura commetteva talmente tanti errori «a fin di bene» da finire sbeffeggiato anche in un episodio dei Simpsons. Ora domina il mondo.