la Repubblica, 22 dicembre 2019
Il presepe di Banksy
A Betlemme la natività dello street artist ha un foro di proiettile sullo sfondo di Enrico Franceschini LONDRA – Compare un nuovo Banksy, appena in tempo per il Natale. E compare nel luogo in cui il Natale ha avuto inizio, a Betlemme. Dove da due anni sorge il Walled-Off Hotel, l’albergo «con la vista più brutta del mondo», come lo ha soprannominato l’artista inglese, perché è affacciato sul muro costruito da Israele per separarsi dai Territori Autonomi Palestinesi. Sul muro esterno dell’edificio, internamente già adornato di opere del misterioso re della street art, è ora apparsa una sua nuova installazione. La cicatrice di Betlemme ritrae la scena della Natività cristiana, con il bambino Gesù nella mangiatoia, Giuseppe e Maria, il bue e l’asinello. Ma sopra questo mini presepe, invece della stella cometa che attirerà i Re Magi, c’è il foro lasciato da un proiettile, in qualche modo simile a un astro, chiara allusione al conflitto che dilania da settant’anni la Terra Santa. «Una cicatrice della vergogna» l’ha definita il direttore del Walled-Off Hotel, Wissam Salsaa. «Una cicatrice che – ha continuato – dovrebbe suscitare vergogna in tutti quelli che sostengono il Muro e l’occupazione dei Territori Palestinesi da parte di Israele». Come è costume di Banksy, l’opera, la cui immagine è stata postata sul profilo Instagram dell’artista, non è accompagnata da annunci, comunicati o spiegazioni: ma parla da sola. Nei giorni scorsi c’era già stato un altro graffito che porta la firma di Banksy: in Inghilterra, una slitta trainata dalle renne – anch’essa disegnata su un muro – dove al posto di Babbo Natale c’è la panchina che fa da occasionale giaciglio a un senzatetto. Come se la slitta potesse portarlo verso il cielo. In quel caso, un messaggio sul Natale di pace consumista che ci accingiamo a celebrare in Occidente. Nel caso della “Natività con il proiettile”, invece, un messaggio sul Natale di guerra, sia pure intermittente, che continua a infiammare il Medio Oriente. Nonostante varie ipotesi che lo hanno identificato via via come un artista di Bristol, o come il musicista della band Massive Attack Robert Del Naja, nato nella stessa città, Banksy è finora riuscito a mantenere l’anonimato. E i suoi murales sono sempre più popolari. La Natività Banksy: Scar of Bethlehem (2019)