Ilaria Venturi per “la Repubblica”, 21 dicembre 2019
CACCIARI SOTT’OLIO: “LE SARDINE HANNO CAMBIATO IL CLIMA POLITICO, ZINGARETTI APRA IL CONGRESSO A QUESTI RAGAZZI” – MA POI LI RIMETTE IN SCATOLA: “SI SONO ALZATI, BENISSIMO, MA NON È SUFFICIENTE. NON POTRANNO ANDARE AVANTI ACCONTENTANDOSI DI ANDARE IN PIAZZA. NON PUOI LIMITARTI A CAMBIARE IL CLIMA, ALTRIMENTI TRA UN ANNO CI SARANNO LE SOGLIOLE O ALTRO…” -
Riconosce alle sardine il merito di aver cambiato il clima politico, e per fortuna. Le incalza: «Ora dovranno decidere cosa fare per non scomparire, non potranno continuare a riempire le piazze all' infinito». Ma è il Pd quello che Massimo Cacciari più sprona: «Non le accarezzi, apra piuttosto a questi ragazzi il congresso, abbia questo coraggio».
Professore, come giudica questo movimento? «Ha cambiato l' atmosfera rispetto a una chiacchiera di intolleranza, arroganza e megalomania che non era soltanto di Salvini. E questo è molto positivo. Si inquadrano nei movimenti che a volte si consolidano e assumono forma politica come nel caso di Tsipras in Grecia e di Podemos in Spagna e che altre volte hanno un andamento carsico, scompaiono e poi ritornano in altre forme. La causa di tutto ciò è il crollo di rappresentanza presso le nuove generazioni delle classi politiche della sinistra europea, si veda la Gran Bretagna, la situazione della socialdemocrazia tedesca o austriaca. Anche i 5 Stelle in fondo stanno dentro questo quadro».
Trova un' analogia tra le sardine e il Movimento 5 Stelle degli esordi? «Il comune denominatore è che sono sintomi clamorosi di un crollo della rappresentanza politica tradizionale. Ma i 5 Stelle all' inizio avevano una leadership carismatica ultra personalizzata e poi il loro motto era né a destra né a sinistra, era il vaffa. Le sardine sono chiaramente più ideologiche e hanno una configurazione più incerta nella loro prospettiva».
Chiedono una politica con la p maiuscola, non basta? «Non può essere così, non puoi portare in piazza per mesi centinaia di migliaia di persone e dire ad altri: fate voi. Questo vale anche per il movimento ambientalista che si è creato intorno alla figura di Greta».
Convergente o polemico, il futuro delle sardine non può che essere nel dialogo con i partiti a sinistra? «Le sardine sono di fronte a un bivio, per non scomparire dovranno entrare nell' agone politico con loro proposte concrete e precise. Non puoi limitarti a cambiare il clima, devi cambiare la politica. Questo non significa necessariamente formare un partito, ma definire una piattaforma programmatica con la quale sfidare e porre problemi vincolanti alla rappresentanza tradizionale della sinistra. Altrimenti tra un anno invece delle sardine ci saranno le sogliole o altro». Le loro proposte, ad oggi, a parte l' abrogazione dei decreti Sicurezza, sono tutte di metodo. «Sono sostanzialmente prepolitiche, di buon senso, nel segno dell' antifascismo e dell' antisalvinismo. Bravi, ma non è sufficiente».
Dicono a loro stessi, giovani trentenni: per troppo tempo siamo stati sdraiati. Non concorda? «Si sono alzati, benissimo. Ma ripeto: è inevitabile che non potranno andare avanti accontentandosi di ritrovarsi fisicamente in piazza, e non solo sul web perché è bello, e delle carezze di Zingaretti».
Il Pd, appunto, quali risposte dovrebbe dare? «Lo dico solo per intenderci, tenendo conto delle differenze: quando esplose il '68 studentesco ci fu un grande tentativo all' interno del Pci per capire come entrare in relazione con questi giovani che portavano un linguaggio nuovo e istanze diverse. Tutto fece il Pci allora fuorché le carezzine. Se il Pd ce la farà in Emilia Romagna deve ringraziare le sardine all' 80%. Zingaretti ha ragione nell' esaltarle, ma non basta. Cosa dice piuttosto il Pd su formazione e lavoro a questi giovani?».
Zingaretti ha annunciato un congresso di apertura. «Finalmente apre una fase due, ma che organizzi un congresso tenendo conto della novità di questo movimento, apra uno spazio politico in cui le sardine possano entrare a farne parte. Dica loro: venite e lavoriamo insieme. So che lui ha capito questo discorso, ma lo deve imporre esplicitamente anche ai tre quarti del suo gruppo dirigente che non ne vuole sapere di un congresso con questa apertura».
Riconosce il merito alle sardine di aver messo in difficoltà Salvini, di avergli tolto le piazze che riempiva ormai da solo? «Basta vedere come Salvini ha reagito tutto sommato debolmente all' impeachment. Ha capito di aver fatto eccessivamente il gradasso, il fascistoide. Ha assunto quella maschera e non gli è servita, anche perché è stata una delle cause che ha promosso le dimensioni di massa del movimento delle sardine. In più, ogni giorno che dura questo governo, anche se scalcagnato e debolissimo, è un giorno in cui aumenta la debolezza di Salvini. Alla fine aveva ragione Andreotti: il potere logora chi non ce l' ha».