La Stampa, 20 dicembre 2019
La badante che incassava 230 euro al mese ma negli ultimi quattro anni ne aveva guadagnati 140mila
Maria ci ha provato. E per sette mesi, ci è pure riuscita. Risultava disoccupata, ha incassato l’assegno del reddito di cittadinanza. Peccato che negli ultimi quattro anni avesse portato a casa 140 mila euro. Esentasse. Maria ha 50 anni, è di origine romena e da anni abita in Val di Susa. Ha lavorato sodo. È riuscita ad acquistare una casa. La Guardia di Finanza ha controllato proprio gli ultimi quattro anni di dichiarazioni dei redditi. Zero.
Ma il dato contrastava con un’altra dichiarazione dei redditi, firmata dall’anziano che aveva assunto Maria come badante. Otto ore al giorno di lavoro. Trentacinquemila euro l’anno. In quella cifra, erano compresi anche i contributi, ma sarebbe toccato alla donna versare i soldi sul conto dell’Inps. Lei, però, ha preferito tenerseli. In buona parte, spesi per vivere. Il resto è finito sul conto corrente di Maria in Romania. Una sorta di piano pensionistico «fai da te». «Da qualche mese, abbiamo avviato controlli sul reddito di cittadinanza, proprio per evitare abusi», spiega il capitano Laura Aimini. Maria risultava disoccupata e senza reddito. In quella situazione, aveva diritto alla sovvenzione prevista dalla legge. Avendo un alloggio intestato, però, l’assegno era di 230 euro al mese. Denaro incassato con l’inganno. Risultato: denuncia per falso e indebite percezioni di sovvenzioni dello Stato