la Repubblica, 19 dicembre 2019
Un nuovo progetto per gli Champs Elisées
PARIGI – Per molti turisti è la “più bella avenue del mondo” ma i parigini la snobbano, non ci vanno mai, pensano sia troppo commerciale, una riserva indiana del lusso con prezzi impossibili anche solo per prendere un caffé. Su centomila persone che frequentano ogni giorno gli Champs-Elysées solo quattro per cento sono abitanti della Ville Lumière. «E pensare che un tempo era uno dei luoghi prediletti dai flâneurs», osserva Jean-Noël Reinhardt, presidente del comitato Champs-Elysées che riunisce esercenti e proprietari del più lungo viale della capitale, oltre due chilometri su cui transitano più di sessantaquattromila macchine al giorno.
Il magnifico rettilineo disegnato in mezzo alla campagna da Le Nôtre nel 1670 è diventato un’autostrada urbana, sia pur circondato dal glamour, con le boutique di Louis Vuitton, Cartier, Tiffany, Chanel, Dior fino agli ultimi arrivati, come Apple, Nike e Galeries Lafayette. Anche se gli affari vanno sempre bene – la spesa media di un turista è di 1392 euro – il tessuto culturale si è impoverito, hanno chiuso metà dei cinema e dei teatri. Come se non bastasse, l’anno scorso c’è stata anche la protesta dei gilet gialli con scene di devastazione e l’assalto al ristorante Fouquet’s, uno dei simboli del viale.
Ed è proprio nel Fouquet’s, riaperto da qualche mese, che Reinhardt ha deciso di presentare ieri mattina un ambizioso progetto di rinnovamento urbano. Titolo: “Reinventare gli Champs-Elysées”. Tra le proposte si parla di dimezzare il traffico, abolendo quattro delle otto corsie oggi riservate alle macchine, piantare nuovi alberi, creando “salotti vegetali” con panchine, aprire piccoli chioschi dove sia possibile ristorarsi senza svenarsi.
Il progetto vuole anche far rivivere i giardini che occupano la parte iniziale dell’avenue, ben quindici ettari oggi abbastanza desolati, dove bisognerebbe allestire attività culturali, spazi giochi per i bambini. Lungo la Senna il comitato propone un parco dedicato allo sport con due piscine.
Altro segno dell’attuale decadenza, secondo l’architetto Philippe Chiambaretta che ha curato il progetto, sono le due piazze che delimitano gli Champs-Elysées. Da una parte, la gigantesca Place de la Concorde che – sostiene l’architetto – si presenta come una “barriera invalicabile di auto” e dovrebbe essere in parte pedonalizzata. E così pure la Place de l’Étoile dove i turisti che vogliono farsi un selfie accanto all’Arco di Trionfo “rischiano la vita”, sempre parole dell’architetto. Il cantiere proposto ha un costo tra i 200 e i 300 milioni di euro. «Molti sponsor privati sarebbero pronti a partecipare, ma ci deve essere la volontà politica», conclude Reinhardt mostrando foto color seppia in cui i parigini venivano a fare picnic o rilassarsi sull’avenue in un’atmosfera bucolica. Altri tempi.