Corriere della Sera, 19 dicembre 2019
Abete nuovo commissario della Lega A
Esperienza, equidistanza e soprattutto, per il momento, scarso desiderio di avanzare progetti a lungo termine nel Palazzo dei veleni. Giancarlo Abete, 69 anni, una vita nel calcio, e con un passato da parlamentare nelle fila della Democrazia Cristiana, è il nuovo commissario ad acta della Lega di A, chiamato a succedere a Mario Cicala, dimessosi martedì.
La nomina è avvenuta nel Consiglio Federale di ieri con voto unanime di tutti i membri ad eccezione del presidente della Lega di B, Mauro Balata che si è astenuto. Erediterà poteri e tempi di lavoro che erano destinati al suo predecessore, costretto a lasciare l’incarico a causa del conflitto d’interessi con il ruolo di membro supplente nel Consiglio di Sorveglianza della Lazio. «Cicala è una persona per bene, che si è trovato in un ambiente non ideale. La sua correttezza è fuori discussione, come la qualità dell’uomo. La sua lettera di dimissioni è stata forte, ma era stata lesa la sua dignità» ha dichiarato nel tentativo di un’improbabile difesa il mentore Lotito. Fino al 10 marzo del 2020 resterà in carica perciò Abete, per due mandati presidente della Figc, capodelegazione della Nazionale nel Mondiale del 2006, eletto nel 2011 vicepresidente Uefa.
«È una persona di grande esperienza, che conosce perfettamente questo mondo e le dinamiche della Lega di A» ha dichiarato Gabriele Gravina. «È garanzia di affidabilità ed equilibrio. L’ho sentito e mi ha detto di ritenersi un “traghettatore” con un incarico a tempo, non ha alcuna intenzione di rivendicare ruoli futuri. Il nostro auspicio è che nel più breve tempo possibile la Lega di A riesca a individuare la sua governance». Urbano Cairo ha aggiunto: «Abete ha una grande competenza, ha esperienza, è una persona saggia e oggi in Lega serve proprio saggezza». Spetterà perciò al navigato manager accompagnare i presidenti nel processo di designazione ed elezione del nuovo numero uno della Lega: l’assemblea è già stata convocata per l’8 gennaio, data per la quale difficilmente sarà ancora disponibile Paolo Dal Pino.
Basteranno 11 voti e i grandi club spingono per il ritorno in via Rosellini di Gaetano Miccichè: di certo non si profila una poltrona presidenziale per Abete. «Ho accettato per spirito di servizio, mi auguro che a gennaio venga eletto il presidente. Non mi interessa alcuna carica, non sarò il prossimo candidato, lavorerò solo per riportare al più presto il sereno nella massima Lega del calcio italiano».
Il tempo dirà cosa succederà. Gli specialisti del golpe, ovvero l’ala lotitiana della Lega, faranno mancare il quorum costitutivo dell’assemblea? Spingeranno per far decadere gli organi qualora entro il 16 gennaio non venga nominato un nuovo presidente? Troppo presto per dirlo. Di certo nell’ultimo caso, previo nuovo consiglio federale, Abete assumerebbe i compiti di commissario pieno.
«Siamo molto attenti al fatto che ci sia un confronto democratico e che si vada oltre alla tensioni personali che non fanno bene al calcio, alla Lega e alle persone» ha chiosato il presidente della Figc. Abete esordirà nel momento clou della partita dei diritti televisivi: ecco perché più che mai gli serviranno la diplomazia e sangue freddo.