Libero, 19 dicembre 2019
Biografia di Claudio Treves Il duello fra Treves e Mussolini
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■ Nel pomeriggio del 29 marzo 1915, in periferia di Milano, Claudio Treves e Benito Mussolini, si sfidarono a duello nonostante la proibizione nel Paese e nel Partito di appartenenza. La scelta dell’armafu la sciabola, durò 25minuti con 8 assalti consecutivi molto violenti e culminó con una ferita all’orecchio sinistro del futuro Duce, dopo però che quest’ultimo alquintoassaltoavevaleggermenteferito Treves all’avambraccio destro e alla fronte. Da una pubblicazione di propaganda, apprendiamo come Mussolini in precedenza avesse partecipato ad altri sei duelli, uscendone vincitore e indenne: Treves passò dunque per essere stato l’unico ad averlo ferito. Le ragioni della sfida erano squisitamente politiche: dopo aver scritto infatti l’uno dell’altro articoli durissimi di reciprocaincompetenza, erano arrivati puntualmente gli insulti personali senza ritegno, “cancellabili” solo con le armi. Claudio Graziano Treves era nato a Torino il 24 marzo 1869, figlio di Graziadio e di Susanna Valabrega. Studente presso l’Università di Torino,nel 1888 siiscrisseal PartitoRadicale e quattro anni dopo, conseguita la laurea in legge, al Partito dei Lavoratori. L’anno successivo, quale delegatopiemontese, partecipò al Congresso di Reggio Emilia e nel 1894 venne condannato a due mesi di confino. Corrispondente estero del quotidianoL’ Avanti, dallo stesso 1894 al 1898 visse a Berlino, Berna, Amsterdam, Bruxelles e Parigi, rientrando aMilano per collaborare con il periodico Critica Sociale di Filippo Turati, favorevole a Giovanni Giolitti. Direttore del quotidiano radicale Il Tempo fino al 1909, l’anno dopo divenne direttore de l’Avanti. Lasciato il giornale socialista nel 1912 e divenuto editorialistailluminatoe pungente, nel 1914mantenne un atteggiamento di neutralità riguardo la partecipazione al conflitto da parte dell’Italia. Dopo l’ingresso in guerra, si fece comunque interprete di una politica pacifista, tipica dell’internazionalismo socialista, pur se la disfatta di Caporetto dell’ottobre 1917 mise fine ai diversi concetti ideologicie Trevesebbe slanci di vero patriottismo. Finita la guerra, contestó con vigore i trattati di pace di Versailles e nel 1922 aderì al Partito Socialista Unitario di Filippo Turati e Giacomo Matteotti divenendo direttore del quotidiano La Giustizia, organo ufficiale del Partito stesso. I concitati avvenimenti del 1924 /1925 con il discorso alla Camera di Matteotti del 30 maggio, il rapimento, il delitto e il ritrovamento dello stesso Matteotti il successivoil 16agosto, nonché l’attentato del 4 novembre 1925 a Mussolini, determinarono lo scioglimento forzato del PSU dieci giorni dopo. Il 16novembre poi, entrò in vigore il Regio decreto che prevedevalo scioglimento di tutti i partiti. Organizzato allora un piano di espatrii che riguardò anche Treves, questigiunsein Franciaattraverso la Svizzera. Raggiunta Parigi, diresse inizialmente il quindicinaleRinascita Socialista e dal 1° maggio 1927 il settimanale La Libertà, contribuendo infine alla riunificazione nel Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni durante il Congresso di Parigi del luglio 1930. Fino al marzo del 1933, Treves viaggiòin Europa raggiungendo Londra,Madrid e Vienna per conto dell’Internazionale Socialista e morì l’11 giugno dello stesso anno a Parigi, poche ore dopo aver commemorato l’amico Matteotti. © RIPRODUZIONE RISERV