Corriere della Sera, 19 dicembre 2019
Crescono le famiglie formate da un solo componente
Il numero di nuclei famigliari composti da una persona sola è in crescita in quasi tutto il mondo. Quasi, appunto. Nei Paesi occidentali e ricchi aumenta ovunque. In quelli più poveri è tendenzialmente stabile e comunque molto più basso. Sicuramente, l’indigenza sconsiglia l’uscita di casa per vivere da soli. Ma c’è anche un lato religioso nella dimensione delle famiglie? Ourworldindata.org, organizzazione legata all’università di Oxford, ha elaborato, sulla base di dati delle Nazioni Unite, una serie storica sulle famiglie mononucleari. Tra i maggiori Paesi, quello che ne ha di più è la Germania, 41,7% nel 2018, dal 37,1% del 2005. Nello stesso periodo, l’Italia è passata dal 27,5% al 32,6%. La Francia è al 36,2%, il Regno Unito al 29,9%, gli Stati Uniti al 28%: tutti in crescita negli anni scorsi. Ben diversa la situazione nei Paesi a maggioranza musulmana. L’Iran era al 7,16% nel 2011 (ultimo dato disponibile), lo Yemen all’1,87% nel 2013, il Bangladesh all’1,74% nel 2014, il Pakistan all’1,08% nel 2013. Per capire se ci sia una relazione tra la dimensione del nucleo famigliare e la religione, il Pew Research Center ha condotto una ricerca in 130 Paesi. È risultato che in media una famiglia musulmana è composta da 6,4 individui, una famiglia indù da 5,7, una cristiana da 4,5, una buddista da 3,9, una senza affiliazione religiosa da 3,7, una ebrea da 3,7. Le cosiddette famiglie estese, cioè quelle in cui vivono figli, genitori, nonni, zii, sono più diffuse tra gli induisti: il 55% di loro vive in nuclei del genere, contro il 36% dei musulmani, il 44% dei buddisti, il 29% dei cristiani, il 17% degli ebrei, il 37% dei non affiliati. Dei 130 Paesi considerati, quello con il nucleo famigliare medio più ridotto è la Germania, con 2,7 persone (in Italia 3) mentre quello di dimensioni medie maggiori è nel Gambia, 13,8 individui. Le famiglie più piccole sono in Europa (3,1 persone in media) e negli Stati Uniti. Quelle più numerose, nell’Africa sub-sahariana (6,9) e nel Medio Oriente-Nord Africa (6,2). L’Islam è la religione dominante in 14 dei 15 Paesi con i nuclei famigliari più consistenti (l’eccezione è il Benin). La religione non è l’unica determinante dell’ampiezza di una famiglia: stabilire la relazione tra i due termini aiuta però a capire in quali condizioni crescono i diversi gruppi religiosi, nota il Pew Research Center.