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 2019  dicembre 18 Mercoledì calendario

IL NATALE DI PARIGI TRA PROTESTE, BLACKOUT E SCIOPERI: "BLOCCHEREMO LA FRANCIA FINO A PRIMAVERA" - UNA NUOVA MANIFESTAZIONE CHIUDE LA SECONDA SETTIMANA IN PIAZZA. SABOTAGGI ALLE RETI ELETTRICHE IN MOLTE CITTÀ, TRECENTO CHILOMETRI DI INGORGHI NELLA CAPITALE. "PRONTI A FERMARE I TRENI PER MESI" – NEL MIRINO LA RIFORMA DELLE PENSIONI DI MACRON CHE APPARE IN UN CARTELLO CON IL VOLTO DI LUIGI XVI, IL RE GHIGLIOTTINATO. -

La vetrina è piena di cioccolatini e altre dolcezze ma è un dicembre amaro per Marie Lange Delacroix. «Da quando sono cominciati gli scioperi ho perso metà del mio fatturato». Sul boulevard Beaumarchais, nel quartiere Bastille dove sfila il corteo dei sindacati, molti negozi sono chiusi per ordine della Prefettura. «Ho rifiutato di abbassare la saracinesca, non voglio essere ostaggio della protesta», spiega la titolare del Manoir des Arômes.

È l' ennesima giornata sospesa, dice, che si concluderà con la solita odissea. Per avvicinarsi a Saint-Maur, banlieue est dove vive, è rimasta la linea 1 della metropolitana, una delle poche che funziona perché automatizzata. «Poi comincia l' avventura», dice, tra la speranza di poter salire su uno dei rari autobus, trovare un Uber, inventarsi altri espedienti. Qualche sera fa ha camminato da sola per mezz' ora attraverso il bosco di Vincennes. «Ieri una signora mi ha offerto un passaggio, una forma di solidarietà femminile». Marie Lange è convinta che la riforma voluta dal governo sia necessaria. «Noi lavoratori indipendenti non possiamo permetterci di scioperare».

Sul boulevard passa Fabien Gerimot, sventolando la bandiera rossa della Cgt Cheminots Sncf, il sindacato dei macchinisti delle Ferrovie. Sono i volti di due Paesi che non si parlano. «Siamo pronti a bloccare i treni fino a primavera», promette Fabien raccontando di un tesoretto che la Cgt ha creato per risarcire chi fa sciopero. Parigi si è svegliata ancora una volta con trecento chilometri di ingorghi. E ha avuto la sorpresa di un sabotaggio alla rete elettrica che ha lasciato al buio 90mila famiglie.

Nelle stazioni di metrò e ferrovie i pendolari sono costretti a stiparsi nei vagoni come sardine, senza l' allegria del movimento italiano. Il sindacalista della Cgt non ha nessuna pietà.

«Mi spiace per chi soffre ma tante conquiste sociali sono arrivate grazie a battaglie come questa». Una tregua per permettere ai francesi di spostarsi per le vacanze di Natale? «La deve fare il governo, cancellando la sua riforma ».

Il corteo parigino è stato più partecipato di quello del 5 dicembre che aveva lanciato la protesta. I sindacati hanno contato 350mila manifestanti. Per la Questura erano 76mila a Parigi, 615mila in tutta la Francia. Il premier Edouard Philippe, mandato in prima linea da Emmanuel Macron, finora non è riuscito a spegnere la contestazione, anzi. Nella coda del lungo corteo, appaiono le casacche arancioni della Cfdt, il sindacato riformista assente nelle precedenti manifestazioni. «Il governo se l' è cercata», commenta il dirigente Stephane Brevier, a proposito della decisione di inserire un' età di "equilibrio" a 64 anni per ottenere la pensione piena. L' unità sindacale rischia di non durare. Il governo si prepara a cedere qualcosa per riportare la Cfdt dalla sua parte. Macron appare in un cartello con il volto di Luigi XVI, il re ghigliottinato.

Viene trattato da "Ok Boomer" dagli studenti. È descritto come il banchiere al soldo di Black Rock, il potente fondo di investimenti. Altri slogan sono puro insulto per il giovane leader francese, in una palestra dell' odio già vista con i gilet gialli. Clara, insegnante di filosofia al liceo parigino Larivosier, spera che la contestazione porterà alle dimissioni di Macron perché, sostiene, «vuole privatizzare la Francia ». Un po' più avanti un gruppo di medici e infermieri porta una bara di cartone. Nonostante il simbolico funerale della sanità pubblica, sono accolti dagli applausi. «A volte mi ritrovo da solo con venti persone in corsia. A colpi di tagli finanziari, il governo ci sta dissanguando», spiega Rharid, 47 anni, infermiere all' ospedale parigino Pitié Salpêtrière.

Al 13° giorno di scioperi, la pazienza si sta esaurendo. «Questa protesta è uno scandalo», dice Martine, 68 anni, insegnante in pensione, trascinando un carrello della spesa. «I macchinisti si dovrebbero vergognare. Hanno gettato all' inferno tanta povera gente». Martine sostiene che guidare la metropolitana non è più usurante come una volta e non giustifica il "privilegio" della pensione a 52 anni.

Quando il sole è tramontato, il corteo arriva senza incidenti a Nation ma intanto è andata via la luce in molti palazzi tra Bastille e Marais. La boulangerie di rue Pasteur Wagner ha acceso delle candele. «Sappiamo che sono loro», spiega una ragazza, indicando gli ultimi manifestanti nelle strade. Poche ore prima altri sabotaggi elettrici sono stati organizzati a Lione, Grenoble e Bordeaux. Un fatto inedito in un Paese abituato alla contestazione. Anche questa è la Francia di Macron.