la Repubblica, 18 dicembre 2019
Intervista a Ferzan Ozpetek. Parla di famiglie e di amore
La dea fortuna è un film dolente attraversato da battute fulminanti e da una grande tenerezza. Quella che Ferzan Ozpetek consegna al cinema, domani, è un’istantanea di famiglia allargata al centro della quale c’è una coppia logorata dal tempo, l’idraulico Edoardo Leo e il traduttore Stefano Accorsi. I due si ritrovano a occuparsi dei figli di un’amica, Jasmine Trinca, che si sta sottoponendo ad accertamenti medici. Sarà l’avvio di un cortocircuito che coinvolgerà la coppia e il gruppo di amici, dall’eterna Esra (Serra Yilmaz) alla trans Mina (Cristina Bugatty), alla coppia Filippo e Ginevra (Filippo Nigro e Pia Lanciotti). «Nel film», dice il regista, che lo ha scritto con Gianni Romoli e Silvia Ranfagni, «racconto il mio stato d’animo del momento».
C’è una dedica finale a tre persone, Asaf, Walter, Bice.
«Tre persone importanti che se ne sono andate. Asaf, il mio fratello più amato, ha avuto un cancro al pancreas, da un anno non c’è più. Tre mesi fa è morto Walter, un pilastro della mia vita e poi Bice, la giornalaia sotto casa con cui avevo un bellissimo rapporto da quarant’anni. Sono le forze che perdi quando passano gli anni. a
Nella colonna sonora c’è “Luna diamante” di Mina.
«Mina è una delle persone più importanti della mia vita. Oggi di fronte a una decisione difficile mi chiedo: cosa farebbe lei?».
Il finale è aperto.
«Questa famiglia ha trovato la cosa più importante, l’amore. Possono succedere mille cose, ma è l’affetto verso ciò che abbiamo intorno che ci salverà».