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 2019  dicembre 18 Mercoledì calendario

Sesso in cambio di notizie. Polemiche sull’ultimo film di Eastwood

 Giornaliste americane in rivolta contro l’ultimo film di Clint Eastwood. Richard Jewell, che poi è il nome della guardia giurata accusato ingiustamente di essere il terrorista dell’attentato alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996. Colpa della stampa, suggerisce l’ex attore amatissimo da Sergio Leone diventato regista di successo, vicinissimo al partito repubblicano e grande fan di Trump. Cioè colpa della giornalista Kathy Scruggs: che all’epoca fu la prima a rivelare dalle pagine dell’ Atlanta Journal-Constitution per cui lavorava che l’Fbi indagava proprio l’uomo che solo dopo si capì aveva invece sventato un attentato che poteva essere molto peggiore, salvando molte vite. Jewell fu indagato per 88 giorni. Salvo poi essere completamente esonerato dalle accuse.Nella ricostruzione fatta da Eastwood, Scruggs, una bella donna bionda spesso vestita in minigonna e considerata dai colleghi competitiva e aggressiva, avrebbe ottenuto la soffiata seducendo un agente dell’Fbi. Peccato che non ci siano prove. Solo dicerie che la famiglia e il suo giornale definiscono «maligne». Anche perché Kathy nel frattempo è morta e non può difendersi. Deceduta nel 2001, a 42 anni, per un’overdose di pillole. La rapida conclusione del film fa infuriare le colleghe: «Nessuna va a letto con un uomo per ottenere una notizia. Semmai veniamo continuamente molestate», racconta Akita Rao, ex caporedattore di Vice, in un lungo editoriale sullaversione americana del Guardian. Dove cita pure uno studio dell’International Women’s Media Foundation, secondo cui il 58% delle reporter è stato minacciato o molestato, il 28% ha subito un assalto. Alle critiche contro il film si sono unite eminenti firme. Come la premio Pulitzer Ann Marie Lipinski che su Twitter ha scritto: «Una mia collega è stata stuprata durante un servizio. Molte hanno subito molestie, insulti, palpeggiamenti. Non conosco nessuno che ha fatto sesso in cambio di notizie. Diffamare Scruggs è un atto codardo». Le fa eco Margaret Sullivan del Washington Post : «Per certi uomini la vera colpa di Scruggs è non aver mai rivelato la sua fonte, fedele alla sua etica». La polemica è tale che perfino l’attrice Olivia Wilde, che nel film interpreta la reporter è stata costretta a intervenire in difesa del suo personaggio: «Sono figlia di un giornalista e ammiro molto il lavoro di Kathy: lavorò in un contesto misogino e difficile. Non ho mai pensato avesse scambiato sesso per notizie. Semmai aveva una relazione amorosa con l’agente che la mise su una falsa pista ed è in questo spirito che l’ho interpretata».