17 dicembre 2019
I GIORNALI SONO IN CRISI, I MANAGER NO! - COME DAGO-ANTICIPATO, SARÀ L'UOMO PIÙ FIDATO DI ELKANN, SCANAVINO, A PRENDERE IL POSTO DI LAURA CIOLI COME AD DI GEDI. LEI DOPO AVER OTTENUTO DA RCS 3,75 MLN DI BUONUSCITA (DOPO 9 MESI DI LAVORO) ORA SI CONGEDA DAL GRUPPO 'STAMPA-REP' CON ALTRI 1,9 MLN. E IL CDR DI 'REPUBBLICA' S'INCAZZA: ''HA RICEVUTO UN BONUS GRAZIE AI SACRIFICI DEI GIORNALISTI E POLIGRAFICI'' -
Laura Cioli ha ottenuto 3,75 mln come buonauscita da Rcs (dopo nove mesi di lavoro) e 1,9 ora che non sarà più ad di #Gedi. Giornali in crisi, manager decisamente meno
Laura Cioli ha ottenuto 3,75 mln come buonauscita da Rcs (dopo nove mesi di lavoro) e 1,9 ora che non sarà più ad di #Gedi. Giornali in crisi, manager decisamente meno — paolo madron (@paolomadron) December 16, 2019
1 – COMUNICATO DEL CDR Da “la Repubblica”
In relazione alle decisioni assunte dal cda del gruppo Gedi il Cdr di Repubblica prende atto del cambio al vertice della governance aziendale. E si augura di poter riprendere al più presto il confronto sul piano di rilancio per il nuovo anno, congelato dalla modifica degli assetti proprietari. Il Cdr prende inoltre atto, con riferimento alla risoluzione del rapporto tra l' ing.Cioli e Gedi Spa, che il cda del gruppo ha deliberato la corresponsione di un importo pari a 1.850.000 euro lordi (95% a titolo di incentivo all' esodo e 5% a titolo transattivo) e di ulteriori 100.000 euro lordi quale riconoscimento del raggiungimento degli obiettivi manageriali.
Pur trattandosi di riconoscimenti in linea con regole e consuetudini diffuse nelle dinamiche manageriali di ogni società, il Cdr di Repubblica non può sottrarsi al dovere di sottolineare che i risultati raggiunti dal management del gruppo Gedi sono stati possibili in larga misura grazie al sacrificio economico e professionale dei lavoratori dipendenti (giornalisti e poligrafici) dell' azienda, che in questi anni hanno concordato con enorme senso di responsabilità ripetuti interventi di riduzione dei costi del lavoro e di riorganizzazione delle redazioni. Senza un pari impegno da parte dell' azienda sul fronte degli investimenti e del sostegno al rilancio di Repubblica.
Dunque, nell' augurare buon lavoro all' ing. Scanavino, non possiamo che constatare come ancora una volta la politica dei sacrifici sia stata caricata esclusivamente sui lavoratori dipendenti. Una tendenza che noi crediamo si debba invertire.
2 – GEDI, SCANAVINO DIRETTORE GENERALE L'AD CIOLI LASCERÀ Da “la Repubblica”
Maurizio Scanavino è il nuovo direttore generale di Gedi il gruppo che edita tra l' altro La Repubblica - la cui maggioranza sta passando dalla Cir dei De Benedetti alla Exor della famiglia Agnelli-Elkann. Scanavino è stato nominato nel nuovo incarico ieri dal consiglio d' amministrazione della società.
In contemporanea Laura Cioli, amministratore delegato e direttore generale di Gedi, lascia quest' ultimo ruolo. Conserverà invece l' incarico di amministratore delegato fino all' esecuzione del passaggio della quota di Gedi da Cir a Exor, per poi lasciare. Cioli, nella prospettiva del cambiamento dell' assetto proprietario, «ha convenuto di mettere a disposizione il proprio mandato», si legge infatti in una nota di Gedi, giungendo a un accordo con la società per la risoluzione consensuale del rapporto.
L' accordo prevede che Cioli riceva, oltre alle ordinarie spettanze di fine rapporto, un milione e ottocentocinquantamila euro lordi (il 95% a titolo di incentivo all' esodo e il 5% residuo a titolo transattivo), il versamento di 100 mila euro quale "Mbo" forfettizzato per l' anno 2019, e la maturazione di un terzo delle "stock grant" che le erano state assegnate, rinunciando agli alti due terzi.
Proprio ieri il presidente e amministratore delegato di Exor John Elkann, ha spiegato le ragioni e le prospettive dell' operazione che porterà Exor ad acquisire la quota di controllo di Gedi e poi a lanciare un' Opa totalitaria con l' obiettivo di portare la società fuori dalla Borsa. «Per il settore sono stati anni molto difficili. Per rispondere a queste difficoltà abbiamo deciso di impegnarci in un progetto in cui personalmente credo tantissimo. Un progetto non nostalgico, ma che anzi guarda avanti per accelerare le trasformazioni in Gedi», ha detto Elkann, che ha parlato a Torino durante lo scambio di auguri di Natale con la redazione de La Stampa .
«L' obiettivo - ha aggiunto - è generare maggiore interesse nei lettori, quelli di oggi e quelli di domani, creando prodotti di grande qualità. Siamo portatori di un giornalismo serio, indipendente e fatto con grande senso di responsabilità: e questo continuerà a essere il nostro punto di riferimento».
Per il neodirettore generale Scanavino, anche lui ieri a Torino, «l' informazione digitale a pagamento sarà la nostra principale sfida: in molti Paesi e anche in Europa il passaggio al digitale sta avvenendo con successo e si stanno consolidando modelli editoriali sostenibili». Scanavino ha ricordato casi di successo negli Usa e in Europa e ha spiegato che «i quotidiani del gruppo Gedi hanno superato i 100 mila abbonati e dobbiamo puntare a raddoppiarli nei prossimi mesi, facendo leva sul grande potenziale delle nostre testate. Repubblica ha superato i 3 milioni di audience complessiva nel giorno medio ed ha una community di quasi 7 milioni di fan, mentre La Stampa ne conta 1,1 milioni e 2,5 milioni di fan».