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 2019  dicembre 17 Martedì calendario

La debolezza delle sardine

Molte suggestioni nascono dalla sardina. I vocabolari la definiscono una sarda allo stadio medio di crescita in quanto precocemente pescata e destinata alla conservazione in scatola per lo più sotto sale o sottolio. Non propriamente una bella metafora, quella del movimento politico o non politico appena nato: d’accordo l’essere molto numerosi, ma l’idea del trovarsi pigiati (come sardine) è talmente soffocante da non promettere niente di buono (un movimento che non può muoversi…). Per di più, quando non finiscono in scatola, le sarde avanzano a branchi facendosi cibo facile per molti predatori dei mari: se l’unione è la loro forza, rivelano una strategia difensiva spesso perdente al cospetto non solo degli squali ma persino dei pinguini che ne fanno un sol boccone. Inoltre, mentre il salmone può vantarsi di nuotare controcorrente, sarde e sardine non si oppongono mai e seguono l’onda. È vero che, nonostante tutto, anche il salmone finisce in un piatto, ma ha almeno avuto l’onore di dare il titolo a un libro di Umberto Eco: Come viaggiare con un salmone. Il semiologo raccontava, nel 1986, di aver volato fino a Londra portando in valigia un salmone affumicato comperato a Stoccolma. È un racconto molto divertente che con una sardina al posto del salmone non farebbe per niente ridere. Del resto, se l’anguilla ha affascinato Montale e l’acciuga Orengo, né la sarda né la sardina hanno avuto particolare fortuna letteraria: in una pagina di Gadda fa capolino (ma decapitata) dentro un sandwich… Semmai, fuori dai libri, compare in prelibati piatti per lo più siciliani: e ci si chiede com’è che la sarda (il cui nome deriva dalla sua isola originaria) abbia finito per essere la pietanza tipica della Sicilia, sia essa a beccafico o in agrodolce negli spaghetti. Misteri gaudiosi (e golosi). Detto ciò, si può anche ritenere (e sperare) che l’immagine delicata del pesciolino argenteo, con il suo pensiero debole fieramente esibito, possa diventare invece un’arma vincente. E che il vario atteggiamento di sospetto e di scherno snobistico o arrogante degli avversari-squali finisca per soccombere come Golia di fronte a Davide. La debolezza disarmata delle sardine ricorda un po’ la fragilità adolescenziale di Greta. Lotta non dura ma pur sempre senza paura.