Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  dicembre 16 Lunedì calendario

Biografia di Marta Cartabia

Marta Cartabia incarna una svolta storica in questo 2019 che volge al termine: è la prima donna a capo della Corte Costituzionale e la notizia è stata accolta con giubilo in maniera trasversale. Lei stessa ha solennemente affermato di voler fare da “apripista” per altre donne ai vertici delle nostre istituzioni. Speriamo.
Nel frattempo il coro mediatico che ha schiacciato sulla vittoria di genere la sua elezione a presidente della Consulta, ha completamente trascurato un tassello fondamentale della biografia di Cartabia. Chissà perché. Cioè la sua militanza nella fraternità di Comunione e Liberazione, fondata da don Luigi Giussani e oggi guidata dallo spagnolo don Julián Carrón, cui la costituzionalista italiana è vicinissima. Non solo, anche il marito di Cartabia è un ciellino di alto rango.
Eppure l’11 dicembre, il giorno della sua elezione, i responsabili del Meeting ciellino di Rimini hanno ricordato con orgoglio la presenza fissa della giurista al loro raduno annuale: “Al Meeting Marta Cartabia è stata relatrice in varie edizioni a partire dal 2003, quando presentò il libro Un’Europa cristiana di Joseph Weiler. Spesso ha parlato di temi legati ai diritti umani e alla giustizia, soprattutto per i risvolti umani ed esistenziali che l’esercizio della giustizia implica”.
Tutto questo pone delle domande su come la Consulta della nuova presidente affronterà il tema divisivo dei temi etici, in primis la questione del fine vita. Nel 2008, Cartabia pubblicò un editoriale sul Sussidiario.net, quotidiano della Fondazione per la Sussidiarietà, sempre di matrice ciellina, sul caso di Eluana Englaro: “Nessuno ha avanzato l’ipotesi che, nel dubbio, potrebbe essere più opportuno proteggere la vita, a puro scopo di precauzione”. E ancora, in un altro articolo: “La vita e la morte non possono essere un affare privato”.
In tempi più recenti, Cartabia si è avvicinata ai gesuiti di Civiltà Cattolica, che formano il nucleo intellettuale del pontificato di Bergoglio. Nella prefazione al libro di padre Occhetta contro i populismi si augura che la dimensione pubblica della fede sia come “lievito”. Lei che lievito sarà nella Consulta?