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 2019  dicembre 15 Domenica calendario

IL CONTO DELLA POPOLARE DI BARI ARRIVERÀ A NOI - VITTORIO FELTRI: “OSSERVIAMO CHE L'ENNESIMA BANCA ITALIANA, DOPO MONTE DEI PASCHI E VARIE ALTRE, È ANDATA IN MALORA. LA POPOLARE DI BARI È IN DIFFICOLTÀ PER LE SOLITE CAUSE, LA PRINCIPALE DELLE QUALI È UNA GESTIONE FOLLE DI CUI NESSUNO RISPONDERÀ A LIVELLO CIVILE E PENALE. CHIUNQUE IN ITALIA COMMETTA ERRORI È TENUTO A RENDERNE CONTO, SE INVECE UN MAGISTRATO E UN BANCHIERE LA COMBINANO GROSSA LA FANNO FRANCA” -

Tanto per tenerci giù di morale, osserviamo che l' ennesima banca italiana, dopo Monte dei Paschi e varie altre, è andata in malora. Si tratta della Popolare di Bari in difficoltà per le solite cause, la principale delle quali è una gestione folle di cui nessuno risponderà a livello civile e penale. Chiunque in Italia commetta errori è tenuto a renderne conto. Per esempio, se un giornalista sbaglia una frase viene querelato e naturalmente condannato.

Se invece un magistrato e un banchiere la combinano grossa la fanno franca e buona notte al secchio. Non conosciamo nei dettagli le topiche attribuibili all' istituto di credito pugliese, tuttavia sappiamo che esso ha prestato soldi a cani e porci e non è più riuscito a ottenerne la restituzione non avendo preteso dai clienti garanzie di solvibilità.

A forza di sganciare denaro a chi non era e non è in grado di saldare il debito, ovvio che la Popolare in questione, al pari di molte consorelle, si trovi ora con l' acqua alla gola. Siamo di fronte a un fallimento mostruoso e, secondo tradizione, toccherà allo Stato, spendendo i nostri quattrini, quelli pubblici, riparare ai danni. Un imprenditore che vanti un credito nei confronti della PA fatica anni per riscuotere quanto gli spetta, e magari è costretto a chiudere bottega, se viceversa una banca viene amministrata con le terga e salta per aria, il governo corre in suo soccorso per toglierla dai guai. Tale è la prassi assurda.

La vicenda della azienda barese si assomma alla tragedia dell' Ilva di Taranto, cosicché la Puglia a questo punto versa in condizioni pietose, e dovrà per forza ricorrere alla finanza statale per sopravvivere. I denari necessari per sistemare lo sfascio saranno prelevati dalle tasche dei connazionali, che non avranno neanche il diritto di ricorrere alla blasfemia per sfogarsi, giacché è vietata dalla legge, mentre i deficienti che hanno provocato il disastro la passeranno liscia, non andranno in galera e non saranno nemmeno costretti a sfamarsi alla Caritas, bensì assolti per insufficienza di prove. Lo schifo continua alla luce del sole nell' indifferenza dell' esecutivo.