La Stampa, 15 dicembre 2019
Anche le russe potranno guidare la metropolitana
Finalmente anche le donne potranno guidare i treni della metropolitana di Mosca. Dopo tanti anni, la capitale russa ha selezionato un nuovo gruppo di apprendiste macchiniste: un passo importante verso la parità di genere che troppo spesso rimane solo sulla carta, non solo in Russia.
Anni di proteste e ricorsi hanno convinto il governo a dare un brusco taglio alle professioni proibite alle donne. Oggi, in Russia, ci sono ben 456 posizioni alle quali le donne non possono accedere. Dal 2021 saranno 98. La strada è ancora lunga, ma la sforbiciata alla legge del 1974 per la protezione della salute riproduttiva femminile rappresenta una svolta epocale. La lista dei lavori vietati alle donne era stata aggiornata da Putin nel 2000. In teoria sono occupazioni pericolose. In realtà secondo gli esperti molti lavori sono preclusi alle donne più in base a un criterio di responsabilità che di rischio per la salute. Una vera e propria discriminazione insomma. Prendiamo ad esempio proprio il lavoro di macchinista del metrò: per decenni non ci sono state assunzioni di donne perché era considerato pericoloso passare così tante ore sotto il livello del suolo. Eppure nessuna legge ha mai proibito alle donne di lavorare in metropolitana come addette alla cassa o alle pulizie: mestieri certo non retribuiti così bene come quello di macchinista, il cui stipendio a Mosca si aggira attorno ai 1.400 euro al mese.
Dal 2021 si cambia. Le donne ancora non potranno lavorare in fonderia o accedere a professioni in cui si rischia il contatto con sostanze nocive. Sarà però loro consentito guidare tir, trattori e treni. Le future macchiniste del metrò di Mosca inizieranno i corsi a febbraio e cominceranno a lavorare già nel gennaio del 2021. Non si tratta delle prime conducenti in assoluto della metropolitana di Mosca. Durante la seconda guerra mondiale, con gli operai al fronte, le donne fecero molti lavori di solito affidati agli uomini, compreso quello di macchinista. Alcune continuarono anche negli anni successivi. Dopo tanto tempo però avere delle nuove conducenti è sicuramente una novità, al punto che il vice sindaco di Mosca, Maksim Liksutov, ha sentito la necessità di precisare una cosa in realtà scontata: «Il programma formativo per le donne è uguale a quello per gli uomini». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Finalmente anche le donne potranno guidare i treni della metropolitana di Mosca. Dopo tanti anni, la capitale russa ha selezionato un nuovo gruppo di apprendiste macchiniste: un passo importante verso la parità di genere che troppo spesso rimane solo sulla carta, non solo in Russia.
Anni di proteste e ricorsi hanno convinto il governo a dare un brusco taglio alle professioni proibite alle donne. Oggi, in Russia, ci sono ben 456 posizioni alle quali le donne non possono accedere. Dal 2021 saranno 98. La strada è ancora lunga, ma la sforbiciata alla legge del 1974 per la protezione della salute riproduttiva femminile rappresenta una svolta epocale. La lista dei lavori vietati alle donne era stata aggiornata da Putin nel 2000. In teoria sono occupazioni pericolose. In realtà secondo gli esperti molti lavori sono preclusi alle donne più in base a un criterio di responsabilità che di rischio per la salute. Una vera e propria discriminazione insomma. Prendiamo ad esempio proprio il lavoro di macchinista del metrò: per decenni non ci sono state assunzioni di donne perché era considerato pericoloso passare così tante ore sotto il livello del suolo. Eppure nessuna legge ha mai proibito alle donne di lavorare in metropolitana come addette alla cassa o alle pulizie: mestieri certo non retribuiti così bene come quello di macchinista, il cui stipendio a Mosca si aggira attorno ai 1.400 euro al mese.
Dal 2021 si cambia. Le donne ancora non potranno lavorare in fonderia o accedere a professioni in cui si rischia il contatto con sostanze nocive. Sarà però loro consentito guidare tir, trattori e treni. Le future macchiniste del metrò di Mosca inizieranno i corsi a febbraio e cominceranno a lavorare già nel gennaio del 2021. Non si tratta delle prime conducenti in assoluto della metropolitana di Mosca. Durante la seconda guerra mondiale, con gli operai al fronte, le donne fecero molti lavori di solito affidati agli uomini, compreso quello di macchinista. Alcune continuarono anche negli anni successivi. Dopo tanto tempo però avere delle nuove conducenti è sicuramente una novità, al punto che il vice sindaco di Mosca, Maksim Liksutov, ha sentito la necessità di precisare una cosa in realtà scontata: «Il programma formativo per le donne è uguale a quello per gli uomini». —
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Finalmente anche le donne potranno guidare i treni della metropolitana di Mosca. Dopo tanti anni, la capitale russa ha selezionato un nuovo gruppo di apprendiste macchiniste: un passo importante verso la parità di genere che troppo spesso rimane solo sulla carta, non solo in Russia.
Anni di proteste e ricorsi hanno convinto il governo a dare un brusco taglio alle professioni proibite alle donne. Oggi, in Russia, ci sono ben 456 posizioni alle quali le donne non possono accedere. Dal 2021 saranno 98. La strada è ancora lunga, ma la sforbiciata alla legge del 1974 per la protezione della salute riproduttiva femminile rappresenta una svolta epocale. La lista dei lavori vietati alle donne era stata aggiornata da Putin nel 2000. In teoria sono occupazioni pericolose. In realtà secondo gli esperti molti lavori sono preclusi alle donne più in base a un criterio di responsabilità che di rischio per la salute. Una vera e propria discriminazione insomma. Prendiamo ad esempio proprio il lavoro di macchinista del metrò: per decenni non ci sono state assunzioni di donne perché era considerato pericoloso passare così tante ore sotto il livello del suolo. Eppure nessuna legge ha mai proibito alle donne di lavorare in metropolitana come addette alla cassa o alle pulizie: mestieri certo non retribuiti così bene come quello di macchinista, il cui stipendio a Mosca si aggira attorno ai 1.400 euro al mese.
Dal 2021 si cambia. Le donne ancora non potranno lavorare in fonderia o accedere a professioni in cui si rischia il contatto con sostanze nocive. Sarà però loro consentito guidare tir, trattori e treni. Le future macchiniste del metrò di Mosca inizieranno i corsi a febbraio e cominceranno a lavorare già nel gennaio del 2021. Non si tratta delle prime conducenti in assoluto della metropolitana di Mosca. Durante la seconda guerra mondiale, con gli operai al fronte, le donne fecero molti lavori di solito affidati agli uomini, compreso quello di macchinista. Alcune continuarono anche negli anni successivi. Dopo tanto tempo però avere delle nuove conducenti è sicuramente una novità, al punto che il vice sindaco di Mosca, Maksim Liksutov, ha sentito la necessità di precisare una cosa in realtà scontata: «Il programma formativo per le donne è uguale a quello per gli uomini». —