Corriere della Sera, 14 dicembre 2019
gli Usa studiano un piano commerciale perla Gran Bretagna
Negli Stati Uniti anche la vittoria di Boris Johnson alimenta, almeno per qualche ora, la campagna per le presidenziali del 2020. Donald Trump è stato tra i primi a congratularsi con il leader dei conservatori britannici: «Ha ottenuto una vittoria fantastica e penso sia un segnale premonitore di ciò che accadrà nel nostro Paese». Sull’altro fronte anche Joe Biden, candidato democratico centrista ricava una lezione in chiave elettorale: «Johnson è un clone fisico e caratteriale di Trump. Ha vinto perché il Labour si è spinto troppo a sinistra».Ma c’è anche un aspetto politico più immediato. Stati Uniti e Gran Bretagna sono legati dalla storica «relazione speciale». Per Trump, adesso, c’è la possibilità di potenziare anche i rapporti commerciali. È questa la prospettiva che ora allarma i leader europei. Certo, il presidente francese Emmanuel Macron sottolinea come «i legami tra Ue e Regno Unito non si spezzeranno», ma nello stesso tempo aggiunge che ora i britannici diventeranno dei concorrenti: «Spero non siano sleali». Sullo stesso tono il primo commento di Angela Merkel: «Ora abbiamo un Paese concorrente alle nostre porte. Spero che questo consenta anche all’Ue di procedere più velocemente con i propri progetti». Merkel e Macron, in sostanza, provano a capitalizzare la «chiarezza» del risultato britannico: potrebbe essere una spinta per accelerare i piani di integrazione economica e politica in Europa. Nel frattempo, però, va gestita l’uscita il più possibile ordinata del Regno Unito. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dice: «Siamo pronti per la prossima fase: vogliamo costruire un rapporto più stretto possibile». Putin si limita al minimo sindacale: un telegramma di congratulazioni e «l’auspicio di un dialogo costruttivo» per superare le recenti tensioni.