la Repubblica, 14 dicembre 2019
Ha 13 anni il killer della giovane uccisa in un parco a New York
Una gang di ragazzini. È stato un branco di tredicenni a rapinare e uccidere Tessa Majors, la studentessa di 18 anni arrivata nella Grande Mela pochi mesi fa da Charlottesville, Virginia, per studiare giornalismo e musica al Barnard College. La ragazza accoltellata a morte mercoledì pomeriggio nel Morningside Park, il parchetto a nord di Manhattan vicino alla sua scuola. Per quell’omicidio, ieri un tredicenne è stato fermato all’ingresso di un edificio vicino al luogo del delitto, con addosso gli stessi abiti indossati durante l’attacco. Incastrato dalle telecamere di sorveglianza e dal coltello che aveva in tasca, ha ammesso di aver partecipato all’attacco della ragazza. Facendo il nome degli altri assieme con lui: tredicenni anche loro. Una seconda persona sarebbe già stata arrestata. I nomi dei minori non sono stati per ora rivelati, ma fra le prime ipotesi c’è che almeno qualcuno di loro sia ospite di una casa- famiglia poco lontano. E intanto si fa più chiara la dinamica. A circondare Tessa è stata appunto una banda di quattro o cinque giovanissimi. Lei avrebbe reagito, forse proprio in virtù della loro giovane età. E questo avrebbe scatenato la furia omicida della gang: la musicista dai capelli verdi, sarebbe stata pugnalata più volte da almeno tre persone, colpita allo stomaco, al collo e sul viso. Ferite profonde: tanto che Tessa, trascinatasi lungo una ripida scala fino all’ingresso della vicina Columbia University sperando di trovare aiuto, è morta dissanguata. Vicino a lei il cellulare, malauguratamente scarico. La borsa e il portafogli non sono invece mai stati ritrovati.
La giovane età degli assassini è una tragedia nella tragedia: che, se possibile, sta ulteriormente scioccando la città per la sua efferata violenza. «Mi sembra di essere sprofondata nel passato: tornata agli anni ‘70 quando nessuna donna si sarebbe mai avventurata da sola in quel parco», dice Maria Lopez, 61 anni, nata e cresciuta in quel quartiere, parlando col New York Times. «Saranno almeno dieci anni che quel parco non fa più paura a nessuno, frequentato da famiglie, baby sitter, studenti. Pensavamo fosse ormai un luogo sicuro». Ma in realtà negli ultimi mesi già altri avevano denunciato di essere stati rapinati lì: nei pressi di quella medesima scala risalita a fatica da Tessa. E chissà se dai medesimi ragazzini. La polizia sostiene di aver già rinforzato i controlli: ma evidentemente non è bastato a intimorire la gang. «L’idea che una studentessa sia stata assassinata a sangue freddo a due passi dalla sua scuola mi atterrisce come sindaco e come genitore», ha detto Bill de Blasio. «Non è accettabile e faremo di tutto perché la gente torni a sentirsi sicura».