Daniele Mastrogiacomo per “la Repubblica”, 13 dicembre 2019
DARSI LA ZAPATA SUI PIEDI - I MESSICANI SI INCAZZANO PER UNO DEI QUADRI ALLA MOSTRA PER I 100 DALLA MORTE DI EMILIANO ZAPATA - L’EROE NAZIONALE E’ RAPPRESENTATO NUDO, CON UN CORPO FEMMINILE, SOMBRERO E TACCHI A SPILLO - CENTINAIA DI PERSONE, GUIDATE DAL NIPOTE DEL DI ZAPATA, HANNO FATTO IRRUZIONE NELLA GALLERIA AL GRIDO "BRUCIATELO!" E HANNO TENTATO DI STRAPPARLO DAL MURO E… -
Il quadro era il pezzo forte della mostra. Dissacrante, provocatorio, fonte certa di dibattiti attorno al machismo del personaggio. Ma si trattava di Emiliano Zapata, personaggio sacro per milioni di messicani che sul loro eroe della rivoluzione, assassinato nel 1919 a soli 39 anni, non avevano affatto intenzione di discutere. Soprattutto sulle sue inclinazioni sessuali. Ma il direttore della mostra, organizzata in occasione dei 100 anni della morte di Zapata, non si è fatto condizionare dai pregiudizi. Ha allestito l' esposizione all' interno del Palazzo delle Belle Arti di Città del Messico e ha messo in bella vista l' opera che il suo autore, Fabián Cháirez, ha intitolato La Revolución .
Il quadro mostra il mitico rivoluzionario messicano a cavallo: è nudo, ha i tacchi a spillo e indossa un cappello rosa. Quando il direttore della mostra l' ha postato su Twitter e Instagram è diventato presto virale con feroci scambi di battute tra critici e sostenitori. Alla fine centinaia di persone, guidate dal nipote del protagonista, Jorge Zapata González, hanno fatto irruzione nella galleria al grido "Bruciatelo!" e hanno tentato di strapparlo dal muro. I manifestanti rimasti all' esterno si sono scontrati con un altro gruppo, a favore dei diritti Lgbt. La pubblicità del direttore ha ottenuto il suo effetto.