Edoardo Sassi per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”, 13 dicembre 2019
IL "NUOVO" PALAZZO BARBERINI – I CARAVAGGIO VENGONO SEPARATI E RIAPRONO DIECI SALE AL PIANO NOBILE: L'ALLESTIMENTO RINNOVATO DELLE GALLERIE NAZIONALI DI ARTE ANTICA DI ROMA VOLUTO DA FLAMINIA GENNARI SANTORI – LA SCELTA SULL’ARTISTA “PIÙ POP” È DOVUTA A RAGIONI CONCETTUALI: OGNI CARAVAGGIO AVRÀ IL SUO CONTESTO E… -
La Giuditta e Oloferne di Caravaggio - uno dei grandi capolavori del pittore - in una sala. In quella a fianco, il San Francesco , sempre di mano del Merisi. E in un terzo ambiente, attiguo, Il Narciso , opera celeberrima e iconica, anche se ormai in pochi l' attribuiscono con certezza al genio del Seicento. Ed è senza dubbio lo «spacchettamento» di questi tre (o due) Caravaggio il segno forte - da un punto di vista contenutistico - del rinnovato allestimento che riguarda l' Ala nord di Palazzo Barberini, una delle sedi della Galleria nazionale d' arte Antica.
Una scelta meditata, fatta non tanto, o non solo, per gestire i flussi, ma anche per «ragioni concettuali», come ha spiegato la direttrice del museo, Flaminia Gennari Santori. A ogni Caravaggio dunque il suo «contesto». Cosi la Giuditta coabita e dialoga con opere coeve o affini di Carlo Saraceni e Orazio Borgianni (intanto il museo annuncia, per marzo, una monografica, la prima in assoluto, su quest' ultimo artista, uno degli autori più «misteriosi» del primo Seicento, a cura di Gianni Papi); il San Francesco sta a fianco di un omologo quadro dipinto da Orazio Gentileschi; e Il Narciso (attualmente in prestito) «duetta» con Ribera «lo Spagnoletto», Simon Vouet ecc.
Ma ovviamente le novità per Palazzo Barberini non si esauriscono nel rinnovato posizionamento del suo autore più «pop». Dieci le sale del piano nobile riaperte al pubblico (oggi inaugurazione alle 18, con ingresso libero, da domani apertura definitiva), completamente restaurate, con nuova illuminazione e apparati didattici rifatti per l' occasione. In tutto, circa 500 metri quadri recuperati al percorso di visita con il riposizionamento di opere del tardo XVI e del XVII secolo.
Tra le novità del nuovo allestimento - firmato da Gennari Santori con Maurizia Cicconi e Michele di Monte - oltre ad alcune finestre riaperte e affacciate sui giardini del Palazzo (purtroppo ancora utilizzati come parcheggio dai militari, di stanza nell' attigua Palazzina Savorgnan), anche l' apertura al pubblico di una ex cappella di Palazzo trasformata in sala a inizi Ottocento (dove è esposto l' Altarolo portatile di Annibale Carracci) e la sala affrescata, per la prima volta inglobata nel percorso museale, che accoglie tre grandi paesaggi di Paul Bril ex collezione Mattei.
Tutte le sale rinnovate seguono perlopiù un ordine cronologico e geografico: si inizia con il Tardo manierismo romano, si prosegue con l' ambiente dedicato ai veneti di fine Cinquecento (restaurato per l' occasione il dipinto Venere e Adone della Scuola di Tiziano) e si finisce con la sala della pittura bolognese: Guercino, Lanfranco e Guido Reni con il celebre, iconico, Ritratto di Beatrice Cenci .