La storia del calcio in 50 ritrati, Centauria 2019, 13 dicembre 2019
Breve biografia di Jorge Valdano
4 ottobre 1955 (Las Parejas, Argentina)
Jorge Valdano è l’unico ad aver ricoperto nel calcio ogni ruolo al livello più alto. Da giocatore è diventato campione del mondo, da allenatore ha vinto una Liga, da dirigente ne ha portate a casa due più una Champions e da commentatore, infine, non ha rivali. Il segreto di tanta versatilità è semplice a definirsi, meno a realizzarsi: Valdano è un uomo di scintillante intelligenza motivato da un’etica solida. In ciascuna delle posizioni occupate ha studiato, osservato, sviluppato e raccolto mantenendo il bene del calcio come stella polare. Il Tenerife da lui allenato ha battuto il Real Madrid all’ultima giornata consentendo al Barcellona il sorpasso in extremis. Valdano è un’icona storica del madridismo, e in quell’occasione i suoi non si giocavano niente: c’erano dunque molte condizioni per temere un impegno relativo, tranne la ferrea moralità dell’uomo in panchina.
Non che l’assoluta sportività gli abbia vietato slanci di umana debolezza. Bellissima la frase dedicata a Maradona, capitano nell’86 in Messico, davanti a una delle sue sciocchezze: “Per gli amici bisogna mettere la mano sul fuoco anche sapendo che ce la bruceremo”. E sentite il modo in cui descrive il calcio barocco di Juan Roman Riquelme: “Chiunque, per andare da una località A a una B, prenderebbe l’autostrada mettendoci due ore. Chiunque tranne Riquelme, che sceglierebbe una mulattiera panoramica e di ore ne impiegherebbe sei, ma mostrandovi paesaggi meravigliosi”. L’intero suo percorso è coerentemente legato dalla fiducia nel collettivo (Maradona a parte, ma è un’eccezione che tutti coltivano a prescindere dal calcio in cui credono): è stato un attaccante che giocava per la squadra, ha allenato un Real privo di grandi stelle, ha gestito i primi “galattici” di Florentino, ha scritto trattati di filosofia nei quali il calcio in fondo è un pretesto. Valdano ha esercitato il pensiero in ogni momento, e uno così dovrebbe essere sempre in una posizione di potere. Brutto affare che non lo sia.