Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  dicembre 13 Venerdì calendario

Breve biografia di Ronaldo

18 settembre 1976 (Rio de Janeiro, Brasile)
Quando Ronaldo scattava verso la porta era come se una mandria di mille bufali partisse al galoppo travolgendo ogni ostacolo. Naturalmente dalla tribuna non si udiva alcun rumore particolare: eppure, in quei momenti avresti giurato di essere al cinema perché la mandria era lì, il suono degli zoccoli era quasi palpabile, ti sembrava addirittura di respirare la polvere sollevata dal suo passaggio. Suggestioni. Quando Ronaldo scattava non c’era modo di fermarlo, troppa tecnica ad alta velocità, troppa potenza, un calciatore a quattro ruote motrici. Una delle prime volte in cui l’ho ammirato dal vivo è stata a Lione, giugno 1997, torneo preparatorio al Mondiale dell’anno seguente. Italia-Brasile è una partita che conduciamo con autorità – 3-1 a venti minuti dalla fine – quando l’attacco della Seleçao si accende. Ronaldo riceve palla al limite da Roberto Carlos, finge di andare verso destra portandosi dietro Cannavaro (Cannavaro!), poi vira fulmineo al centro superando Costacurta (Costacurta!), e con un destro rasoterra sul primo palo che pettina il prato come fosse un gel spiazza Pagliuca (Pagliuca!) in tuffo verso l’angolo lontano. Romario completa di lì a poco la rimonta e qualche settimana dopo, quando Massimo Moratti annuncia l’acquisto più ambizioso della sua Inter, hai la certezza che il miglior giocatore del mondo abbia scelto la serie A.
Poi è andata che per quelle povere ginocchia la potenza era davvero troppa. Ronie ha giocato un terzo delle partite che avrebbe potuto, regalando gol incredibili ma anche immagini strazianti. Lo ricordo sul palco dopo la finale mondiale di Yokohama, risolta da una sua doppietta. Nessuno si illudeva più che potesse tornare dall’ennesimo legamento saltato, e invece non solo ce l’aveva fatta ma aveva pure vinto un Mondiale da protagonista. Microfoni, altoparlanti, collegamenti, circo mediatico, il caos diffuso in diretta... e Ronaldo, improvvisamente e in mondovisione, sbadiglia. Dopo tante sofferenze, comincia lì a godersi la prima notte di quiete.