La storia del calcio in 50 ritrati, Centauria 2019, 13 dicembre 2019
Breve biografia di Jules Rimet
24 ottobre 1873 (Theuley, Francia) 15 ottobre 1956 (Suresnes, Francia)
C’è un uomo in attesa sulla banchina del porto di Villefranche, nei pressi di Nizza, il mattino del 21 giugno 1930. Ha viaggiato tutta la notte in wagon-lit da Parigi, e adesso aspetta soltanto che la passerella del piroscafo italiano Conte Verde venga posata per salire a bordo. La sua figura minuta pare inadeguata a reggere la pesante valigia che si porta dietro, ma appena qualche portuale di buon cuore gli offre il suo aiuto lui rifiuta con modi anche bruschi, come se temesse un furto. C’è qualcosa di prezioso, in quel bagaglio. Lo trascina a bordo sbuffando dalla fatica, e lì si ferma per seguire le operazioni di imbarco di un’allegra comitiva di giovani. È la nazionale francese diretta in Uruguay come la Romania già a bordo e il Belgio che salirà a Barcellona. Dopo due lunghe settimane di crociera (e uno stop a Rio per raccogliere il Brasile), parteciperanno al primo Mondiale di calcio.
L’omino con la valigia si chiama Jules Rimet, è il presidente della Fifa e nel bagaglio, nascosta fra camicie e biancheria, c’è la coppa destinata ai campioni: la Vittoria con le ali d’oro dello scultore Abel Lafleur. Numero uno della Fifa dal 1921, la Coppa del Mondo è una sua visione, osteggiata dagli inglesi inventori del gioco (sdegnosamente usciti dall’associazione) e che lascia dubbiosi molti altri affiliati, tra i quali la stessa Italia che non si reca a Montevideo. Ma Rimet ha la vista più lunga: francese dell’Alta Saona, già presidente della sua federazione nazionale, governerà la Fifa per ben 33 anni, fino al ’54, due anni prima di morire. Il crescente successo del suo torneo, che oggi si divide con le Olimpiadi estive il titolo di evento sportivo più importante del pianeta, fa sì che nel 1946 il trofeo gli venga intitolato, diventando la Coppa Rimet. La regola è di assegnarla definitivamente a chi la vince per tre volte, ne gode il Brasile grazie ai trionfi del 1958, 1962 e 1970. Dal 1974 si chiama coppa Fifa, ma nessuno ha dimenticato il dirigente che intuì l’incredibile potenziale del Mondiale di calcio.