La storia del calcio in 50 ritrati, Centauria 2019, 13 dicembre 2019
Breve biografia di Giacinto Facchetti
18 luglio 1942 (Treviglio, Italia) 4 settembre 2006 (Milano, Italia)
Mi è capitato alcune volte di viaggiare con Giacinto Facchetti verso qualche partita internazionale, lui in rappresentanza dell’Inter, io per scriverci un articolo, e c’era poca attualità dentro alle nostre chiacchiere fra decollo e atterraggio. Io ero affamato dei suoi ricordi, e lui un vaso sempre pronto a versarne di buoni. Agli occhi di un cronista alle prime armi, Giacinto era troppo: “terzino alla Facchetti” ha definito nel mondo l’interpretazione di un ruolo, e non esiste un riconoscimento superiore al dare il proprio nome a un modello universale. A salvarmi dall’imbarazzo, il fatto che un simile onore fosse toccato a una persona molto distante dall’archetipo del calciatore famoso. La sua disponibilità mi autorizzava a chiedere sempre di più. E quando arrivai alla scelta del gol più bello – lui che da terzino ne aveva segnati addirittura 78 – la notte di Inter-Liverpool si ricreò per magia al di là delle nuvole.
Di quella partita fondante del mito della Grande Inter, semifinale di ritorno della coppa Campioni 1965, Facchetti è l’uomo del colpo finale. Era successo che ad Anfield gli inglesi avessero vinto 3-1, e che il tecnico rivale Shankly avesse chiesto provocatoriamente a Helenio Herrera un consiglio su come affrontare il Benfica in finale. H.H., da maestro di psicologia, aveva utilizzato la smargiassata del collega per caricare squadra e ambiente, e una settimana dopo 85 mila persone stipano San Siro per la rivincita. La regola del valore doppio dei gol in trasferta non esiste ancora: se l’Inter vincesse con due gol di scarto si giocherebbe una “bella” a Bruxelles. Una punizione di Corso e un gol di rapina di Peirò fissano in fretta il 2-0, lo stadio diventa ancor più una bolla di entusiasmo. Facchetti in aereo ha gli occhi sognanti mentre racconta il suo 3-0: una verticale di gioco tutta di prima Picchi-Mazzola-Corso con assist finale per la sua stoccata dal limite. Gol stupendo, seconda coppa in cantiere.
“Allacciate le cinture” suggerisce l’interfono, ed è un invito molto appropriato.