1. STURGEON, VOTO SPARTIACQUE, ORA LIBERTÀ ALLA SCOZIA , 13 dicembre 2019
LA SCOZIA FARÀ LA FINE DELLA CATALOGNA? - I NAZIONALISTI SI PRENDONO 55 SEGGI SU 59 DISPONIBILI. UNA VITTORIA A VALANGA CHE RIACCENDE LA LEADER NICOLA STURGEON. ''UN VOTO SPARTIACQUE, LA SCOZIA HA DETTO DI NUOVO NO A BORIS E ALLA BREXIT. VOGLIAMO UN FUTURO DIVERSO, LA SCOZIA SIA LIBERA''. MA JOHNSON HA PROMESSO: MAI UN SECONDO REFERENDUM SULL'INDIPENDENZA -
(ANSA) - La Brexit ha trionfato in Inghilterra, ma la Scozia "ha detto di nuovo no a Boris Johnson e alla Brexit" nelle elezioni britanniche di ieri e ha chiarito che "desidera un futuro diverso da quello scelto dal resto del Regno Unito". Così Nicola Sturgeon, leader degli indipendentisti dell'Snp, primo partito scozzese, in un discorso a Edimburgo. "Il nostro messaggio ha avuto un enorme successo", ha detto Sturgeon, evocando il voto come "uno spartiacque" e rilanciando la sfida "democratica" per un referendum bis sulla secessione. "Qui non si tratta di chiedere il permesso a Boris Johnson o a qualunque altro politico di Westminster", ha tuonato la first minister del governo locale di Edimburgo, "si tratta dell'affermazione del diritto democratico del popolo della Scozia di determinare il suo futuro". Come capo del governo scozzese, ha proseguito Sturgeon, "lasciatemi essere chiara: non è solo un'istanza mia o dell'Snp, è in ballo un diritto del popolo scozzese e un leader che qui è stato sconfitto non ha diritto di sbarrare il passo".
"Boris Johnson - ha proseguito - ci deve ascoltare, dopo che per tre anni i governi Tory ci hanno ignorato (sulla Brexit). Io riconosco, con rammarico, che egli ha avuto un mandato in Inghilterra, ma non ha alcun mandato per portare la Scozia fuori dall'Ue". Secondo Sturgeon, la richiesta dell'indipendenza è a questo punto l'unica soluzione. "In una Scozia indipendente - ha concluso - avremo la possibilità di votare sempre per un governo nostro. Avremo il pieno controllo dei poteri e delle leve necessarie a costruire un Paese più prospero e giusto. Potremo prendere il nostro posto da partner uguali fra i nostri amici nel Regno Unito e in Europa. Il popolo scozzese ha parlato, è tempo che decida il proprio futuro".
2. ELEZIONI IN GRAN BRETAGNA, RIESPLODE LA QUESTIONE SCOZZESE: C’È IL RISCHIO DI UNO SCENARIO CATALANO? Luigi Ippolito per www.corriere.it
Il risultato delle elezioni britanniche riapre prepotentemente la questione scozzese: perché a Nord del Vallo di Adriano ha trionfato il partito nazionalista guidato da Nicola Sturgeon, a spese sia dei conservatori che dei laburisti. La Scozia è ora praticamente una regione monopartitica, con una mappa elettorale completamente diversa da quella dell’Inghilterra. E Nicola Sturgeon non fa mistero di voler andare a un nuovo referendum sull’indipendenza. Quello del 2014 aveva visto la sconfitta dei secessionisti: ma due anni dopo la Scozia aveva votato contro la Brexit e ora, con Boris Johnson premier, chiede di separare definitivamente i suoi destini da Londra.
Il problema è che il leader dei conservatori non ha nessuna intenzione di concedere il voto sull’indipendenza, che deve essere autorizzato da Westminster (David Cameron lo aveva fatto). Ma se, come è probabile, nel 2021 i nazionalisti trionferanno anche alle elezioni locali, la pressione si farà irresistibile. Altrimenti, il rischio è quello di uno scenario «catalano»: e cioè che a Edimburgo decidano di organizzare un referendum illegale, andando allo scontro frontale con Londra.
Ma è una strada che al momento la Sturgeon non sembra voler percorrere. Anche in Irlanda del Nord c’è stato uno sconvolgimento elettorale: sono andati male gli unionisti protestanti mentre i nazionalisti cattolici del Sinn Fein hanno colto un buon successo. E per la prima volta gli unionisti sono in minoranza: un passo avanti verso la riunificazione dell’Irlanda.