Corriere della Sera, 13 dicembre 2019
Weinstein ha patteggiato. Darà 25 milioni a 29 delle sue vittime. I soldi però non sono suoi ma delle assicurazioni. Lui è in bancarotta
Il primo conto ammonta a circa 25 milioni di dollari. Harvey Weinstein ha raggiunto un accordo per risarcire 29 delle sue vittime. L’ex produttore, l’ex padrone di Hollywood, 67 anni, è accusato di abusi, violenze sessuali da circa 80 donne: attrici, star del cinema americano come Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Ashley Judd. Ma nel tribunale di New York, a partire dal 6 gennaio, dovrà difendersi solo da due imputazioni: lo stupro in un albergo nel 2013, e aver costretto un’altra donna a praticare sesso orale nel 2006. Rischia comunque una pena pesantissima.
Nello stesso tempo, fin dal suo primo arresto nel marzo scorso, Weinstein ha accumulato 36 cause civili per gravi danni materiali, morali, psicologici. A maggio il Wall Street Journal aveva scritto che le riparazioni ammontavano a 44 milioni di dollari. Ora però secondo il New York Times gli avvocati del tycoon avrebbero chiuso per una cifra più bassa: 25 milioni di dollari, appunto, anche se al momento sette ricorrenti non avrebbero accettato l’offerta.
La somma non verrà prelevata dal patrimonio di Weinstein: le sue società hanno dichiarato bancarotta. Subentreranno le compagnie di assicurazione che copriranno anche le spese legali, stimate in diversi milioni di dollari. Non sono ancora chiari i dettagli dell’intera operazione. Il New York Times precisa che circa 6,2 milioni di dollari verranno assegnati a 18 vittime, ciascuna delle quali non dovrebbe ricevere più di 500 mila dollari. Altri 18 milioni di dollari serviranno per chiudere la «class action», il ricorso collettivo di altre persone. Le condizioni generali, però, fanno discutere. I legali del produttore avrebbero fatto sapere che chi non accetta il patteggiamento «verrà penalizzato», visto che, avendo dichiarato fallimento, Weinstein non è più in grado di risarcire nessuno. Ma soprattutto il produttore non dovrà riconoscere alcuna colpa. Le cause dovranno essere smantellate: ecco i soldi e finisce qui.
Il fondatore della Miramax, promotore di film come Pulp Fiction, resta la figura forse più disprezzata dall’opinione pubblica americana. L’altro giorno si è presentato in udienza per prorogare la libertà vigilata. Le telecamere lo hanno ripreso mentre avanzava a fatica sul marciapiede, appoggiandosi su un girello. La rete lo ha scorticato: sta recitando, vuole impietosire la Corte. I suoi avvocati hanno precisato che Weinstein soffre di mal di schiena e sarà operato. Sono stati i medici a consigliarli di camminare con un sostegno.
Il giudice, in ogni caso, non si è intenerito. Anzi, ha aumentato la cauzione da 1 a 5 milioni di dollari, contestando all’imputato di aver manomesso per ben 57 volte il dispositivo elettronico di controllo agganciato alla caviglia.