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 2019  dicembre 13 Venerdì calendario

Una società svizzera raccoglie rifiuti spaziali

La startup svizzera ClearSpace, spin-off del Politecnico di Losanna, è stata selezionata, con gara d’appalto dell’Esa (Agenzia spaziale europea), per creare uno «spazzino» in grado di ripulire lo spazio dai detriti. Sono un pericolo. L’Esa è la prima agenzia a prendere un’iniziativa del genere, ha detto a Le Figaro, il suo direttore generale, Jan Wörner. Il cielo è decisamente affollato: qualcosa come 4.500 satelliti orbitano sopra le nostre teste, come pure milioni di rifiuti, soprattutto pezzi di razzi. Milioni di detriti sono stati censiti, dei quali 30 mila misurano più di 10 centimetri. Per l’Agenzia spaziale europea è giunto il momento di fare pulizia. Ancor più necessaria tenendo conto dei progetti di mega-costellazioni, con migliaia di mini-satelliti lanciati a orbita bassa. In questa condizione l’imbottigliamento è garantito, con rischi di collisione ancora più elevati. La sola Starlink, la costellazione di Elon Musk, il patron di SpaceX, dovrebbe contare, a regime, 42 mila mini satelliti.ClearSpace ha firmato la prima tranche (70 milioni di euro) di un contratto da 120 milioni di euro per sviluppare un prototipo a scopo dimostrativo. Dovrà essere lanciato in orbita bassa prima del 2024 dal razzo italiano Vega C. Dotato di un braccio robotico flessibile dovrà raccogliere i detriti, radunarli e comprimerli per farli ricadere verso la terra in maniera che possano disintegrarsi al momento del loro ingresso nell’atmosfera terrestre.
Altri progetti sono in corso: Thales Alenia Space sta lavorando a un rimorchiatore multifunzione, Space Start, che farà il suo primo volo nel 2022; Airbus ha lanciato l’anno scorso un prototipo che è riuscito a raccogliere rifiuti viaggiando a 10 km l’ora.