Monica Virgili per il “Corriere della Sera - Salute”, 13 dicembre 2019
PERCHÉ LE DONNE VIVONO DI PIÙ DEGLI UOMINI? – C’ENTRA LA GENETICA, LA PREVENZIONE, LO STILE DI VITA E SOPRATTUTTO L’ALIMENTAZIONE: LE FEMMINE INFATTI, COMPLICE IL DESIDERIO DI RIMANERE IN FORMA, MANGIANO PIÙ SPESSO INSALATE, PESCE E LEGUMI, E NE RICAVANO EVIDENTI BENEFICI – INOLTRE IL GRASSO NEL CORPO FEMMINILE TENDE A DEPOSITARSI SU FIANCHI E GAMBE, LONTANO DAGLI ORGANI, MENTRE NEI MASCHI… -
Le donne nel nostro Paese vivono in media cinque anni in più degli uomini. Il calcolo lo ha fatto l' Istat: 85,2 è l' aspettativa media di vita delle femmine, 80,8 quella dei maschi. Perché succede non è del tutto chiaro, ma si sa che c' entrano la genetica, la maggiore disponibilità a fare prevenzione, lo stile di vita. E le abitudini alimentari.
L' Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha studiato la dieta di un campione di over 40 e ha effettivamente riscontrato differenze tra i due sessi che possono incidere sulla longevità. Dall' indagine emerge che nel piatto di lei finiscono più proteine, ma soprattutto più verdure e vitamine con azione antiossidante . «Le donne mangiano più verdure, anche al ristorante» osserva Michela Barichella, docente di scienza dell' alimentazione all' Università di Milano e direttore Uos Dietetica e nutrizione clinica Cto Gaetano Pini di Milano.
«Oggi il pasto in comune della famiglia è alla sera, a pranzo si mangia fuori casa, per motivi di studio e di lavoro, e le scelte femminili si dimostrano più virtuose». In particolare le donne sembrano aver compreso la «lezione» che i nutrizionisti ripetono da tempo: frutta e verdura di stagione , carboidrati integrali, pesce e legumi e la dieta mediterranea come punto di riferimento. Complice il desiderio di mantenersi in linea, soprattutto in certi periodi della vita, le donne si dimostrano più attente alla composizione del menu anche in termini di calorie. Se la distribuzione del sovrappeso (e dell' obesità) nel nostro Paese non è molto differente tra i due sessi, diverso è il «peso» che ha sulla salute.
«Nel corpo femminile i chili in più tendono a distribuirsi su fianchi e gambe, lontano dagli organi, nei maschi è più frequente il grasso viscerale, che si "esprime" nel girovita, più dannoso per la salute cardiovascolare» spiega Barichella «questo è un fattore non modificabile ma che potrebbe incidere, attraverso il rischio di malattie cardiovascolari, sulla diversa aspettativa di vita».
Anche se non possono decidere dove si depositerà il chilo in più, gli uomini possono però abbandonare le cattive abitudini come il consumo di alcol (tre volte maggiore rispetto alle donne) e di bibite zuccherate e il fumo (il 69% delle donne osservate nello studio non ha mai fumato, mentre la metà degli uomini sono o sono stati fumatori). Se i maschi sono più propensi a esagerare con carni rosse, alimenti processati, fritti e carboidrati raffinati, anche le femmine un punto debole ce l' hanno: i dolci.
«Bisognerebbe mangiarli solo occasionalmente» ricorda Barichella «se la voglia è tanta si può puntare sul cioccolato fondente, stimola il sistema nervoso e ha potere antiossidante, benefiche, ma che non autorizzano a un consumo quotidiano». Mangiare in modo corretto è la strategia per diminuire le probabilità di incorrere in malattie invalidanti. Non c' è solo il rischio di diabete se si eccede con gli zuccheri, ma anche quello di favorire malattie degenerative o condizioni legate a carenze di nutrienti. Se per scelte scorrette o problemi fisiologici (la masticazione difficile negli anziani) la dieta è povera e manca il calcio o la vitamina D le ossa sono più fragili e sale il rischio fratture. «I livelli di vitamina D o del gruppo B devono essere controllati e se serve integrati negli anziani, uomini e donne» ricorda la specialista. «Se l' alimentazione è varia non servono integratori, chi fa scelte particolari, come i vegetariani, può averne bisogno ma sempre su suggerimento del medico» .