ItaliaOggi, 12 dicembre 2019
La facoltà di design si converte alla plastic fashion
A Fiumicino quest’anno l’albero di Natale è ecologico, addobbato con rifiuti di plastica pescati in mare, in 70 campagne di pulizia delle spiagge patrocinate da Nazioni Unite ed Unione europea sono state raccolte quest’anno 850 tonnellate di rifiuti, che in gran parte sarebbero finiti in acqua, l’università di Ferrara sta sviluppando un sistema di allerta sulla presenza di macro e microplastiche nel mare, secondo l’Unep (United Nations Environment Programme) circa l’80% della plastica che si trova nei mari è il risultato di una scarsa o insufficiente gestione dei rifiuti a terra, dovuta in particolare a una limitata capacità di riusare e riciclare i materiali plastici. Ad affrontare questo problema è ora anche il settore della moda: la facoltà di Fashion design dell’Accademia Belle Arti di Bologna ha messo al lavoro gli studenti sull’ideazione di abiti ottenuti riciclando materiali di scarto: polimeri, pet di bottiglie, setole di scope, cover di iphone, pellicole pvc. I trenta capi migliori sfileranno sabato a Bologna, indossati dalle studentesse del corso, con l’accompagnamento musicale del Riciclato Circo Musicale, gruppo che costruisce gli strumenti con cui suona con materiali di recupero. A supportare la sfilata (intitolata Riciclare fa moda) sono Gallery Holding (gestisce 130 negozi d’abbigliamento lungo la penisola), lo studio italo-giapponese Veronesi-Namioka, i brand Timberland, Brooks Brotehrs, Napapijri, North Sails, Roy Rogers, Superdry. Insomma, anche le griffe di tendenza si stanno spostando sul riciclo. Esperimenti in questo senso ce ne sono già stati ma in questo caso è un’Accademia che al proprio interno fa impratichire gli studenti, cioè coloro che domani entreranno nel mondo della moda, con il riciclo. Il che significa anche pensare, nell’ideare un modello, a come esso potrà essere smaltito senza incidere sulla salute dell’ambiente quando sarà smesso. Dice l’insegnante Rossella Piergallini: «L’estro creativo dei giovani riesce a infondere tendenze moda anche alla plastica di scarto ma l’importante è che si affermi la filosofia che pure l’abbigliamento dev’essere sostenibile e quindi realizzato nel rispetto dell’ambiente». Così gli aspiranti stilisti hanno realizzato abiti dal gusto pop-rap, trecce plastiche, odalische di setola, reti per abiti a sirena, frange maxi. Tutto sfilerà in pedana e chissà che il nostro paese non possa farsi largo nel mondo anche con la plastic fashion.