La Stampa, 11 dicembre 2019
Le elezioni inglesi si giocano sulla sanità
Corbyn ha provato a non farsi schiacciare dal macigno Brexit, Johnson ha usato praticamente solo lo slogan «Get Brexit done» per la campagna elettorale. Ma alla fine per andare a cercare i voti determinati anche il premier è dovuto scendere sul terreno dei temi concreti. E fra questi la riforma (e lo stato) del sistema sanitario nazionale, Nhs, è stato l’unico tema a oscurare almeno in non pochi distretti il dibattito sulla Brexit. I sondaggi da mesi infatti dicono che la preoccupazione degli inglesi è lo stato del sistema sanitario. Temono privatizzazioni, aumento dei costi, delle liste di attesa (per altro in continuo allungamento dal 2010 per le cure di malattie come il cancro). Brexit o no, il dibattito su costi e gestione dell’Nhs è stato fortissimo. Anche perché il Regno Unito rischia anche di trovarsi a corto di personale medico e infermieristico, vista la mole di stranieri che lavorano negli ospedali e che con l’addio alla Ue potrebbero subire contraccolpi. Corbyn dice che è in gioco l’esistenza stessa del «sistema sanitario», Johnson replica sfoderano numeri: 50mila nuove assunzioni e 40 nuovi ospedali. A Brexit fatta, s’intende. —