Corriere della Sera, 11 dicembre 2019
Ritrova il Ritratto di signora di Klimt. Era scomparso nel 1997
Per 22 anni e nove mesi potrebbe essere sempre rimasto lì, dove è stato trovato ieri del tutto casualmente: ovvero nell’intercapedine di un muro esterno della Galleria Ricci Oddi di Piacenza. Il «Ritratto di signora», quadro di Gustav Klimt, sparì ufficialmente il 22 febbraio 1997, quando ci si accorse che qualcuno lo aveva staccato dalla parete del museo che ospita centinaia di capolavori, Hayez, Segantini, Lega, Pellizza da Volpedo. Ma il furto avvenne forse qualche giorno prima e la sua eco rimbalzò sui quotidiani di tutto il mondo. La cornice fu lasciata sui tetti dell’edificio, e ciò fece pensare che i ladri fossero entrati e fuggiti dai lucernari.Tante le piste seguite: forse una tela usata per riti satanici o anche, addirittura, finita in Tunisia, ad Hammamet, dove avrebbe fatto parte del fantomatico «tesoro di Craxi». Fatto sta che ieri il quadro è stato trovato in una cavità protetta da uno sportello in lamiera che nel frattempo era stata nascosta dall’edera. Un recupero del tutto casuale da un addetto alle pulizie che stava spostando sterpaglie e rovi dai giardini della Galleria. «Ho trovato questa scatola dentro un sacco nero, pensavo fossero rifiuti ma non è così...» ha detto l’inserviente a Massimo Ferrari, direttore del Ricci Oddi. Il primo obiettivo adesso è quello di confermare la veridicità della tela; Ferrari mostra ottimismo: «i timbri e la ceralacca sono originali». Ma «la cautela al momento è d’obbligo», osserva il generale Roberto Riccardi, alla guida dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Dopo il 1997 sono state fatte innumerevoli «copie di quella tela – prosegue il «monument man» dell’Arma —, dunque in giro ci sono parecchi falsi». Però l’accertamento potrebbe essere facilitato da un dettaglio: ancora «prima che il quadro venisse rubato – racconta l’investigatore, autore di centinaia di clamorosi ritrovamenti – una studiosa, Claudia Maga, aveva scoperto che sotto la tela c’era un altro disegno, sempre un volto di donna, di Klimt. Cosa che, con un comune esame diagnostico, potrebbe costituire una firma quasi certa. Questione di giorni». Euforico il critico d’arte Vittorio Sgarbi: il «ritrovamento del Ritratto, opera intensa e parlante, è il migliore augurio di Buon Natale».
Un’opera intensa, parlante, il ritratto di donna è un’immagi-ne familiare e umanissi-ma che dava il carattere all’intero museo
Ma se davvero si trattasse del quadro del geniale modernista viennese – nato nel 1862 e morto nel 1918 – perché chi lo ha trafugato lo ha poi buttato nell’intercapedine? Riccardi ipotizza: «Potrebbe essere stato un tardivo pentimento del ladro. O una trattativa andata male che ha scoraggiato il ladro. Sono cose molto frequenti nei furti d’arte e non lasceremo nulla al caso».