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 2019  dicembre 10 Martedì calendario

Quanto è ricco il tuo vicino? In Scandinavia puoi saperlo

Volete sapere quanto guadagna il vostro vicino di casa o il vostro collega di lavoro? Il dentista o l’idraulico che vi ha appena riparato il rubinetto? Scordatevelo se vivete in Italia. Ma se abitate in Finlandia, in Norvegia, in Svezia, in Islanda e perfino in Pakistan, il vostro desiderio potrete realizzarlo sprofondati nel divano, con un semplice click o una telefonata.
Quando ci provò l’Italia, il 30 aprile 2008, successe il finimondo. Le dichiarazioni dei redditi, pubblicate online per volontà dell’allora viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco, e del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Massimo Romano, resistettero agli assalti solo poche ore. Poi capitolarono, travolte dall’intervento del Garante della privacy e dalle polemiche politiche che accusarono i due responsabili di voler consegnare i cittadini italiani nelle mani di rapitori e criminali di ogni risma.È un filo sottile, quello che lega (o che separa) redditi e privacy. Un tabù che resiste saldamente in quasi tutto il mondo mentre – al contrario – il veto sulla pubblicazione degli elenchi degli evasori fiscali è ormai caduto in gran parte dell’Unione europea insieme a un’altra ventina di Paesi, Stati Uniti compresi.
E invece, la possibilità che il nostro vicino di casa o collega di lavoro possa conoscere alla perfezione quanto dichiariamo al Fisco, continua a terrorizzare più dell’enorme quantità di dati personali e di informazioni sulla nostra salute, sulle nostre preferenze e sui nostri spostamenti che consegniamo ogni minuto della nostra vita alle società telefoniche e alle varie Google, Apple, Facebook e Amazon. Ma quattro Paesi squarciano queste paure.
Il 5 novembre in Norvegia è scattato nel paese il “Click Day”. Dalle 7 del mattino l’amministrazione fiscale di Oslo ha messo in linea tutte le dichiarazioni dei redditi dei norvegesi. È una tradizione iniziata nel 2001, quando i dati sono stati digitalizzati e inseriti nel sito dell’Agenzia delle Entrate. Da allora c’è stato un florilegio di siti che ogni anno raccolgono i dati e li danno in pasto ai propri lettori, con molte esagerazioni nei primi anni Duemila.
Eri curioso di sapere quanto guadagnavano i tuoi amici su Facebook? Semplice. Un giornale aveva creato un’app connessa al social network, che mostrava automaticamente la classifica dei redditi tra i propri collegamenti su Facebook. E potevi così scoprire chi guadagnava di più e chi di meno. Di chi potevi essere invidioso e di chi no.
Ti trovavi in un qualsiasi luogo della Norvegia ed eri curioso di sapere quanto erano ricche le persone che incontravi? Ancora più semplice. Un’altra app ti consentiva di scegliere su una cartina geografica il luogo in cui ti trovavi e visualizzare i redditi di tutti gli abitanti. Queste app erano incredibilmente popolari in quegli anni, tanto da essere utilizzate molto più di Youtube nei giorni successivi alla diffusione dei dati.
Ancora oggi chi vuole può scaricare sul proprio smartphone l’app Skattelister, che consente di consultare le classifiche generali dei redditi suddividendole anche in base al luogo di residenza dei contribuenti norvegesi. Le ultime dichiarazioni che si trovano su questa app sono quelle del 2015 relative ai redditi del 2014 perché da quella data il Fisco norvegese ha deciso di porre un freno al vouyerismo fiscale.
In Finlandia, invece, l’ora X della divulgazione degli elenchi è scattata il 4 novembre, un lunedì. Non male come inizio di settimana, anche se conoscere quanto guadagnano i propri concittadini può predisporre a una certa forma di gelosia. E infatti quello della divulgazione degli elenchi viene chiamato il giorno dell’invidia. L’amministrazione fiscale non pubblica online le informazioni ma le rende disponibili ai giornalisti seguendo una procedura molto dettagliata.
Lo 0771-567-567 è il numero che tutti gli svedesi conoscono. Le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti del Paese scandinavo, infatti, possono essere richieste soltanto via telefono, chiamando l’Agenzia delle Entrate. Anche in Svezia l’eccessivo vouyerismo fiscale ha costretto l’amministrazione a operare un giro di vite nella diffusione dei dati.
Paese che vai trasparenza che trovi. Il Fisco islandese rende pubbliche le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti solo per due settimane ma in edicola si possono acquistare per tutto l’anno degli almanacchi con l’elenco delle dichiarazioni.
R.Gal.
An.Mi.