Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  dicembre 10 Martedì calendario

Diritto & Rovescio

«Roma divide, Piacenza unisce»: questo è il titolo di prima pagina utilizzato dal quotidiano locale Libertà per annunciare, con scrupolosa esattezza e indubbia efficacia, la decisione delle giunta di centrodestra della città emiliana, guidata dal sindaco, avvocato Patrizia Barbieri, di accordare con voto unitario (maggioranza più opposizione; quest’ultima aveva preso l’iniziativa) la cittadinanza onoraria al senatore a vita Liliana Segre, deportata, in quanto ebrea, quand’era poco più che bambina, nei campi di sterminio nazisti. Il riconoscimento le viene conferito per ricordare a tutti la sofferenza che ha dovuto patire, per i lutti familiari che ha subito, e per tenere sempre viva l’indignazione contro le leggi razziali e l’inumano e barbaro eccidio della Shoah. Ci si può legittimamente dividere su un disegno di legge (che è sempre migliorabile ed emendabile; questo è il sale della democrazia) ma non ci si deve mai dividere sulla ferma e implacabile denuncia della barbarie nazista della Shoah.