Corriere della Sera, 10 dicembre 2019
Domande e risposte sulla Russia esclusa dalle Olimpiadi
1 Perché la Russia è sospesa dallo sport mondiale?L’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha sospeso ieri la Russia per aver contraffatto i dati (informatici e biologici) del laboratorio di Mosca consegnati a gennaio alla commissione indipendente che doveva accertare la riabilitazione del sistema antidoping di Stato. I dati erano stati grossolanamente manipolati per cancellare prove di doping sistematico e ulteriormente «dopati» con l’inserimento di mail posticce per screditare i pentiti che quattro anni fa avevano fatto esplodere il caso.
2 Cosa prevede la sospensione?
La risoluzione Wada – in vigore il 26 dicembre, salvo ricorso – prevede l’esclusione per 4 anni degli atleti russi di tutti gli sport da Olimpiadi e Paralimpiadi estive e invernali, dai campionati mondiali ed europei e da ogni manifestazione internazionale. Tra le «pene accessorie», il divieto di ospitare eventi (salvo gli Europei 2020) e di partecipare all’assegnazione di altri anche al di fuori del quadriennio. Stop alle presenza di dirigenti russi nei consessi internazionali. Gli appuntamenti già fissati (come i Mondiali di hockey 2023) saranno riassegnati.
3 Quali sono le prossime tappe?
L’agenzia antidoping russa ha 21 giorni di tempo per appellare la sentenza al Tribunale di Arbitrato sportivo (Tas) di Losanna. Se deciderà di non farlo, la decisione sarà definitiva. Se lo farà (come parrebbe dal messaggio di ieri del primo ministro Medvedev) il bando diventerà operativo dopo la sentenza del Tas. A ricorsi conclusi, il Comitato Olimpico (per i Giochi) e le federazioni sportive (olimpiche e non) dovranno stabilire disciplina per disciplina i termini ed eventuali eccezioni.
4 Sono possibili eccezioni?
La Wada esclude dal bando gli atleti che non hanno avuto rapporti con l’agenzia di Mosca e vantino controlli antidoping continuativi da parte di enti stranieri. Ha poi stabilito che i russi potranno partecipare ai preliminari dei Mondiali di calcio 2022. Decisione che ha provocato l’ira di chi chiedeva il bando totale.