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 2019  dicembre 09 Lunedì calendario

Biografia di Massimo Bertarelli

Massimo Bertarelli (1943-2019). Giornalista. Critico cinematografico del Giornale. Daniele Abbiati: «Massimo Bertarelli ha dato sempre gratis, a chi gli era vicinissimo come a chi lo sfiorava appena. Ha dato intelligenza, avendo cura di scaldarla con la sensibilità, per non renderla fredda, distante, prevaricatrice. Ha dato quella cosa che una volta si chiamava “uso di mondo”, e che consiste nel sapersi  comportare con tutti, la star di Hollywood e il cameriere, il mendicante e il Direttore (Indro Montanelli, è ovvio, e “fin dal primo numero”, come recita il mantra di chi con le pagine di questo Giornale ha avvolto e avvolge ancora la quotidianità della propria esistenza) nello stesso, identico modo, senza classifiche, senza corsie preferenziali. Dando sempre gratis, Massimo ha preso sempre in prestito. Non ha intascato, non ha sgomitato, non ha pianificato, non ha accampato diritti né sfruttato rendite di posizione» [Giornale].
Caro Massimo Boldi, è vero che con Bertarelli era inimicizia profonda?
«All’inizio, certo. Dopo anni di critiche furibonde e di stroncature secche, sempre col pollice verso quando interpretavo qualsiasi film e lui sempre a dire che ero un cane, gli mandai un telegramma. Vietandogli di nominarmi nei suoi articoli. Erano i primi anni Novanta».
E il telegramma funzionò?
«Altroché. Lui smise di darmi del cane e di prendersela con i cinepanettoni. Non contento, però, io a un certo punto lo invitai a casa mia, a vedere un film. Sono un cinéfilo e a casa ho mille pellicole e un grande schermo: a volte, devo regalare i film alla Cineteca di Milano, non avendo spazio. E le cose cambiarono da così a così».
Non le bastava la cessazione delle ostilità?
«No, volevo anche fargli capire che una persona come me, che ama il cinema e lo conosce, non può essere semplicemente un cane. In effetti, dopo essersi accomodato sul divano di casa mia, iniziammo a parlare. Non ricordo quale fosse il film condiviso, ma dopo quella visione privata stringemmo un sodalizio. Fatto di stima reciproca» [Massimo Boldi a Cinzia Romani, Giornale].