Corriere della Sera, 9 dicembre 2019
L’Inps chiede 124mila euro a due sorelline orfane di femminicidio. Il colle blocca tutto
Per le due sorelline di Massa Carrara, orfane di femminicidio, a cui l’Inps con freddo automatismo burocratico aveva richiesto un risarcimento danni di 124 mila euro, si prospetta un lieto fine, almeno amministrativo, grazie all’intervenuto diretto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ieri mattina ha chiamato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, per parlare della doppiamente triste vicenda.
Cominciata il 28 luglio di sei anni fa, nel 2013, quando il padre delle piccole, Marco Loiola, operaio di 40 anni, prima di uccidere l’ex moglie Cristina Biagi, 38enne, e poi suicidarsi, aveva sparato sei colpi di pistola contro un altro uomo – convinto che fosse l’amante di lei, e non lo era – rimasto gravemente ferito e con un’invalidità permanente.
Poco tempo fa le due ragazzine, che adesso hanno 14 e 12 anni e vivono con i nonni materni, avevano ricevuto l’ingiunzione di pagamento, completa di Iban del conto corrente su cui effettuare il versamento, nel termine perentorio di dieci giorni. Tutto formalmente corretto, benché disumano, perché, secondo la legge, spetta agli eredi rimborsare l’istituto di previdenza per le spese sanitarie sostenute e l’assegno devoluto al sopravvissuto. Era stato lo zio delle Loiola, Alessio Biagi, ad appellarsi al Colle, chiedendo aiuto per una «vicenda legale umanamente orribile» ed è stato ascoltato.
La telefonata del capo dello Stato si è dimostrata risolutiva. Mentre il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha subito fatto sapere che si è trattato di una procedura «dovuta» ma che non ci sarà assolutamente alcun atto esecutivo, il ministro Catalfo e la collega delle Pari opportunità e Famiglia, Elena Bonetti, annunciano di aver già convocato un tavolo comune urgente con il titolare dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e con Tridico «per trovare una soluzione che tuteli tutte le persone coinvolte, a cui lo Stato è umanamente vicino».
Intanto la deputata del Pd, Martina Nardi, concittadina delle figlie di Cristina Biagi, ha «già scritto e pronto» un emendamento che disciplini l’aspetto delle rivendicazioni dell’Inps in casi come questo, da inserire nella legge di stabilità o che agisca sul fondo per gli orfani di femminicidi: «Permetterà di intervenire su tanti altri casi simili, per dare la possibilità allo Stato di pensare davvero al loro futuro».
La delegazione del Movimento Cinque Stelle nella commissione d’inchiesta del Senato sul femminicidio in una nota ringrazia tutto il governo per l’interessamento sollecito, nella convinzione che «si troverà certamente la soluzione più ragionevole che tenga conto di tutte le esigenze. Stiamo parlando di due ragazze che hanno perso entrambi i genitori in tragiche circostanze e di una persona anch’essa travolta dalla furia omicida di un uomo, che si è salvata per miracolo e oggi subisce pesanti conseguenze fisiche e psicologiche».